Nato nel maggio del 1949, in una famiglia della classe media, ha frequentato senza brillare una grammar school – una scuola privata – nello Shropshire prima di trasferirsi a Londra. Attivista dall’età di 18 anni, passati i 30 diventa deputato per la circoscrizione di Islington North nell’83: un seggio che non ha mai abbandonato in tutta la carriera d’irriducibile della sinistra del partito, spesa in favore dei diritti umani all’estero e contro l’austerità in casa. Ha una rubrica sul Morning Star, quotidiano comunista che risale agli anni Trenta.

Dal 2001 ha trasgredito le direttive di voto del partito più di 500 volte; ha presenziato a infiniti presidi e dimostrazioni. Ha votato contro il suo leader Blair nella guerra in Iraq, contro la proposta d’introduzione di carte d’identità per questioni antiterroristiche e contro l’aumento delle tasse universitarie. Ha partecipato alle campagne contro l’apartheid nel Sudafrica di Nelson Mandela e in un’occasione fu arrestato dalla polizia. È contro gli armamenti nucleari e in particolare contro il sofisticato ed enormemente costoso programma di sottomarini nucleari Trident.

È filopalestinese e per il boicottaggio di prodotti israeliani in protesta contro la situazione a Gaza. È anche il presidente della Stop the War Coalition, la stessa che organizzò la marcia-fiume di due milioni di persone contro l’invasione dell’Iraq del febbraio 2003 davanti alla quale il partito fece spallucce. Era a favore del ritiro della Gran Bretagna dall’Irlanda del Nord e fu oggetto di feroci polemiche il suo invito a Gerry Adams del Sinn Fèin a Westminster. Ha divorziato dalla prima moglie sul tipo di educazione – pubblica o privata – da impartire al maggiore dei suoi tre figli. Lui insisteva perché andasse a una pubblica. Il suo primo atto da segretario è stato partecipare alla marcia in solidarietà con i profughi tenutasi ieri a Londra.