«A Bologna ci sono condizioni perché Sel lavori a una proposta diversa e alternativa rispetto a quella di Merola e del Pd». Parole di rottura quelle di Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra ecologia e libertà. Fratoianni mette in fila tutte le questioni che sotto le Due Torri da tempo separano i vendoliani dal sindaco Virginio Merola e dal suo partito, il Pd: le grandi opere come il People Mover e il Passante Nord, che per i dem sono strategiche mentre per Sel spesso solo un’inutile colata di cemento; il referendum consultivo (disatteso per volere del Pd) per togliere i fondi pubblici alle scuole private; i rapporti con gli spazi sociali e i recenti sgomberi. «So che in Sel ci sono opinioni differenti più che legittime a livello locale – ragiona Fratoianni – ma questa questione non la si risolverà con un voto a maggioranza. Il luogo della decisione è quello del rapporto col gruppo dirigente nazionale. Alla fine sceglieremo assieme, sapendo che la valutazione che stiamo facendo ha anche una valenza politica più complessiva». Come dire: la decisione è presa, l’alleanza col Pd non sarà riconfermata e ora il lavoro sarà quello di evitare clamorose rotture nel partito bolognese. Sotto le Due Torri Sel è alle prese con un aspro confronto interno sul confermare o meno l’alleanza con il Pd in vista delle comunali del 2016. Le dichiarazioni di Fratoianni, arrivate dopo una lunga riunione con i vertici locali di Sel Bologna, sembrano aver risolto la questione. Resta da capire come reagirà quella parte del partito schierata per l’alleanza con i dem. «Per ora non succede nulla, continuiamo nel percorso di confronto», si limita a commentare la coordinatrice locale Egle Beltrami.