In una tornata elettorale più volte scossa da cyber attacchi, rivelazioni di WikiLeaks, incursioni di hacker russi e probabilmente di un ramo scontento della Nsa, a pochi giorni dalle elezioni non c’è da stupirsi se sia democratici sia repubblicani, temono che ci possano essere incursioni informatiche in grado di alterare il risultato del voto. Già in primavera l’Fbi aveva avvertito che in Arizona e in Illinois qualcuno stava «sondando» i loro data base di registrazione degli elettori; una volta questi dati erano conservati in grandi libri e portati fisicamente ai seggi, oggi, invece, sono contenuti in hard disk, spesso collegati a...