Il Festivaletteratura di Mantova segna quest’anno sul calendario il suo diciottesimo anno. Fino al 7 settembre, la rassegna si inoltrerà lungo le strade della scrittura e della Storia, raccontando le città e i loro fantasmi, i luoghi perduti e quelli ritrovati: è quel che fa il nigeriano Teju Cole che, nel suo romanzo Ogni giorno è per il ladro, pubblicato da Einaudi, narra in forma di diario un ritorno tormentato a Lagos, dopo aver vissuto per quindici anni a New York.
Un appuntamento fra i più attesi è quello di sabato prossimo con il premio Pulitzer Elizabeth Strout: la sua Olive Kitteridge (Fazi), insegnante di matematica in pensione che da un villaggio remoto proteso sull’oceano tesse una ragnatela emotiva e cognitiva nei confronti di un’intera comunità, è già stata trasformata in una serie tv in quattro puntate con Frances McDormand e proiettata in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia.
Tornano in città, inoltre, alcuni autori stranieri che hanno dialogato col pubblico in precedenti occasioni, come l’americano Michael Cunningham (a lui la chiusura con La Regina delle nevi), lo svedese Per Olov Enquist (Il libro delle parabole, Iperborea), l’irlandese naturalizzato statunitense Colum McCann, lo scrittore e drammaturgo belga Éric-Emmanuel Schmitt (suo quel Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano divenuto un film). Per i lettori in erba, arriva la spagnola Elvira Lindo, autrice della frizzante saga Manolito Gafotas: in Italiacon Lapis e il titolo Manolito Quattrocchi, porta in scena un bambino un po’ goffo e pestifero che incarna la riscossa di tutti gli studenti non proprio brillanti delle scuole del pianeta. Tra gli scaffali più bassi, c’è anche il francese Bernard Friot, che ha deliziato grandi e piccoli con La mia famiglia e altri disastri (Castoro).
Il festival conferma poi la sua attenzione per le nuove proposte con la presenza della brasiliana Adriana Lisboa. Nata a Rio de Janeiro nel 1970 e poi trasferitasi in Colorado, è nelle librerie italiane con Blu corvino, edito da Nuova Frontiera: è la storia di un viaggio di iniziazione – dagli intermittenti tratti autobiografici – che compie Evangelina detta Vanja, rimasta orfana e alla ricerca del padre biologico, in compagnia dell’ex marito della madre e di un ragazzino salvadoregno, vicino di casa, che non ha altre chances di conoscere il mondo se non seguendo la sua amica. Ci sarà anche Noviolet Bulawayo (Zimbabwe), finalista al Man Booker Prize con il suo romanzo d’esordio C’è bisogno di nuovi nomi (Bompiani), dove la bambina Darling, dieci anni, prova a reinventarsi un futuro lasciandosi alle spalle le macerie del suo paese distrutto dai militari.
All’interno della manifestazione, si potrà seguire anche un itinerario tutto palestinese. A Mantova approdano alcuni degli autori di punta della letteratura araba, come Murid Barghouti (nato nel 1967, esule, ha pubblicato il memoir Ho visto Ramallah, e la scrittrice e architetta Suad Amiry (autrice di libri come Niente sesso in città, mentre l’ultima sua pubblicazione tradotta in Italia è Golda ha dormito qui, Feltrinelli). Sabato sarà la giornata dedicata alla commemorazione della figura del poeta e intellettuale Mahmud Darwish, scomparso nel 2008, di cui è appena uscita La trilogia palestinese per Feltrinelli, che raccoglie i suoi testi in prosa.
La testimonianza diretta, sorta di fil rouge del festival, declinata in differenti tonalità, torna in alcuni appuntamenti in programma: Angela Terzani Staude entrerà «in conversazione» con i diari del marito Tiziano; Antonella Tarpino, Corrado Stajano e Marco Revelli guarderanno alla figura di Nuto Revelli, mentre Luisa Muraro dedicherà la sua «orazione civile» alla scrittrice e filosofa irlandese Iris Murdoch. Come raccontare l’attualità, attraverso lo strumento della fotografia, senza infingimenti, sarà invece l’argomento della «lezione» visiva di Monika Bulaj e Mario Dondero. Fra gli ospiti italiani, il festival proporrà incontri con Sebastiano Vassalli, Alberto Arbasino, Ermanno Rea, fra gli altri. E nel consueto focus sul giallo si discuterà con Sandrone Dazieri e Patrick Fogli.
Domenica 6 settembre, infine, si cambierà registro con la presenza di Jeremy Rifkin: l’economista e attivista statunitense illustrerà le tesi contenute nel suo saggio sull’eclissi del capitalismo, La società a costo marginale zero, per Mondadori.