Il 7 dicembre per Milano e per il mondo dell’opera è da settant’anni un appuntamento che suscita attese miste di eccitazione e isteria mondana. Dal 1951, quando Victor de Sabata ha consegnato definitivamente a quella data l’apertura di stagione del Teatro alla Scala, l’evento è stato specchio della vita culturale di un paese che in questo arco di tempo si è sfilacciata, perdendo un po’ alla volta i suoi vati, i suoi divi, i rispettivi culti e la convinzione ambiziosa di poter ancora occupare il centro della cultura globale, animandola, arricchendola, conducendola. Questa volta siamo arrivati all’appuntamento con una trepidazione...