La Sea Eye 4 con i suoi 800 migranti approderà a Trapani. L’indicazione per la nave della ong tedesca arriva dal Viminale una volta messa a punto la macchina organizzativa necessaria per l’accoglienza del gran numero di persone che si trova a bordo e al reperimento di una nave sulla quale far trascorrere la quarantena ai naufraghi. E imminente dovrebbe essere l’indicazione di un porto sicuro anche per la seconda nave in attesa, la Ocean Viking della ong Sos Mediterranée sulla quale si trovano 314 migranti tratti in salvo in quattro interventi di soccorso.

Sembra dunque destinata a concludersi positivamente la vicenda delle due navi con in tutto più di 1.100 migranti in attesa da giorni di un porto sicuro. L’indicazione di dirigere verso Trapani arriva quando la situazione a bordo della Sea Eye 4 si stava facendo preoccupante. Ieri mattina la nave è stata raggiunta dall’imbarcazione Rise Above di Mission Lifeline con rifornimenti urgenti, primi fra tutti cibo e coperte. Tra gli 800 migranti soccorsi ci sono cinque donne incinte e circa 200 minori, molti dei quali con meno di dieci anni. Venticinque sono invece le persone che necessitano di cure. «Ci sono persone in ipotermia, e altre che soffrono di mal di mare o ipertensione, ma ci sono anche migranti che portano i segni delle ferite e delle torture subite durante la fuga», spiegava ieri mattina la ong.

Pesano i giorni trascorsi in attesa di un’indicazione sicura verso la quale dirigere la nave e contemporaneamente il silenzio delle istituzione europee. «Finora abbiamo ricevuto più sostegno da Missione Lifeline, una piccola organizzazione di soccorso in mare di Dresda, che da tutti gli Stati dell’Ue messi assieme», commenta il presidente di Sea Eye, Gorden Isler. «Le trattative sulla distribuzione dei soccorsi possono essere condotte anche mentre sono assistiti a terra».

Al momento la situazione appare più tranquilla sulla Ocean Viking, in navigazione tra Linosa e Malta in attesa di un’indicazione verso la quale dirigere. Ieri pomeriggio il team medico di bordo era impegnato nell’organizzare con le autorità italiane l’evacuazione di un bambino epilettico e della madre. A parte qualche caso di disidratazione e alcune persone che presentano ustioni da carburante, le condizioni degli altri migranti, tra i quali 37 donne e 89 minori, di cui 50 non accompagnati, non sembrano presentare particolari urgenze. «Certo quando parli con alcuni di loro non puoi non vedere i segni delle torture e delle violenze che hanno subito», racconta il presidente di Sos Mediterranée Alessandro Porro, sulla Ocean Viking come soccorritore. «Succede sempre, ma ogni volta vedere quelle ferite sui corpi ti colpisce». La scorsa notte la Ocean Viking ha anche collaborato con una motovedetta della Guardia di finanza nel soccorrere a sei miglia a sud di Lampedusa di un’imbarcazione in difficoltà carica di migranti.

Proseguono intanto gli sbarchi in Calabria. Altre due imbarcazioni sono arrivate in provincia di Crotone con bordo in tutto 188 persone. La prima è stata avvistata venerdì sera in località Sovereto», con 87 migranti di nazionalità pakistana, bengladese e afghana. All’arrivo dei soccorritori, alcuni di loro avevano raggiunto la costa, mentre altri si trovavano a bordo del veliero e, grazie anche all’aiuto degli abitanti del posto che hanno offerto loro accoglienza e beni di prima necessità, sono stati riuniti in un punto di raccolta per permettere al personale medico di effettuare un primo screening sanitario. Al termine i migranti sono stati tutti accompagnati nell’hub regionale per la collocazione nella struttura. In tarda serata, poi, è giunto nel porto di Crotone un pattugliatore romeno con a bordo 93 Migranti soccorsi in mare durante la mattinata. Si tratta in prevalenza di famiglie afgane con numerosi bambini, che sono stati collocati nella struttura di accoglienza.