Può sembrare ovvio, ma il Surrealismo è qualcosa di più complesso di un movimento artistico e letterario. Se ne accorse per primo Benjamin durante il suo soggiorno parigino. Nel suo articolo Der Surrealismus (1929) spiegò quanto questo fosse stato per lui una «pratica dell’illuminazione profana», condividendo con i surrealisti, che nutrivano la totale «sfiducia nella sorte dell’umanità», l’impegno che si doveva correggere all’«istante» il modo di pensare. Il filosofo tedesco confidava molto in quella «forza rivoluzionaria», l’unica capace di «organizzare il pessimismo» e avviare un «processo di liberazione». Dall’alleanza tra arte e politica sarebbero scaturiti nuovi modi di immaginare la...