«Oggi, il mio sogno è diventato realtà» ha detto il regista Jia Zhangke lo scorso giovedì, a Pechino, in occasione della conferenza stampa di presentazione del Pingyao International Film Festival, che si svolgerà nella parte antica della città cinese nella provincia dello Shanxi, a nord del Paese. Il Festival, che si terrà dal 19 al 26 del prossimo ottobre, è stato fondato dallo stesso Zhangke insieme a Marco Müller, che sarà il direttore artistico.
«Vivo una doppia vita sin da quando a 27 anni ho girato il mio primo film – ha spiegato Jia Zhangke – da una parte ho raccontato storie che sono profondamente radicate nella provincia dello Shanxi e nella Cina tutta. Contemporaneamente con i miei lavori ho girato Festival internazionali di tutto il mondo. Mentre ero in viaggio mi chiedevo costantemente quando avremmo potuto avere un festival cinematografico nel nostro Paese, nella nostra città natale, in modo da mostrare alle persone la nostra cultura e le nostre opere».

Il regista  vincitore del Leone d’oro al Festival di Venezia 2006 con Still Life è infatti originario di Fenyang, una città vicinissima a Ping Yao dove sono ambientati molti dei suoi film, compreso il suo ultimo lavoro Al di là delle montagne, uscito nelle sale italiane l’anno scorso dopo aver debuttato in concorso a Cannes 2015.
Müller – ex direttore artistico, tra i tanti, dei Festival di Venezia e Roma – ha annunciato che i nomi delle sezioni del Pingyao International Film Festival omaggeranno il film di Ang Lee La tigre e il dragone (titolo internazionale Crouching Tiger, Hidden Dragon) con il consenso del regista e dello sceneggiatore e produttore James Schamus. Il concorso sarà infatti intitolato Crouching Tiger, e mostrerà soltanto opere prime, mentre un’altra sezione dedicata interamente al cinema di genere si chiamerà Hidden Dragon.

Alla prima edizione del Festival parteciperanno circa 40 film provenienti da tutto il mondo, con l’intento di favorire uno scambio tra filmmakers occidentali e orientali. Jia Zhangke lo immagina, dice, come un luogo dove ammirare i film, condividere cultura e rispettare gli amanti del cinema così come il duro lavoro dei registi: «Credo che lavoreremo tutti al massimo delle nostre capacità».
L’evento è stato anche descritto come orientato verso l’industria: Marco Muller lo ha definito il primo «festival boutique» della Cina.
Il direttore artistico del Pingyao International Film Festival ha da poco abbandonato la direzione di un altro neonato evento cinematografico: il Macao International Film Festival – dove pure si trova una sezione è intitolata Hidden Dragons – contribuendo alla sua nascita ma dando le sue dimissioni poco prima dell’inizio della prima edizione che si è tenuta lo scorso dicembre. Müller ha spiegato all’Hollywood Reporter che la sua fuoriuscita era dovuta a «opinioni divergenti sulle modalità in cui un festival deve essere condotto, specialmente nell’edizione inaugurale»