Sempre più stretto e veloce il percorso della manovra, che vedrà oggi il varo in consiglio dei ministri del consueto dl fiscale allegato (questa volta si è scelto di anticiparlo di qualche giorno), mentre sulla legge di Bilancio vera e propria – essendo il 15 ottobre la scadenza per l’invio a Bruxelles – ci si potrebbe lavorare domenica per poi spedirla lunedì 16 alla Commissione. Il provvedimento dovrà poi essere trasmesso alle Camere entro il 20 ottobre. Ma non finisce qua: perché i sindacati hanno indetto una serie di manifestazioni in tutta Italia per welfare, pensioni, fisco e lavoro e lunedì il ministro del Lavoro Poletti li ha convocati per un incontro.

Il calendario da oggi al 20 è insomma fittissimo, e non si escludono sorprese. Nel dl verrà convogliato innanzitutto il rifinanziamento dell’ultima tranche del 2017 delle spese indifferibili. A seguire le norme per la rottamazione-bis delle cartelle esattoriali, una stretta sulle compensazioni Iva, mentre viene sfilato dal decreto il progetto di web tax, che potrebbe essere destinato a un’iniziativa parlamentare in sede di legge di Bilancio.

La legge di Bilancio eviterà «l’aumento dell’Iva, non introdurrà nuove tassazioni» che avrebbero «effetto depressivo», ha commentato il premier Paolo Gentiloni. Le risorse sono «limitate» ma «lavoreremo per trovare ulteriori spazi per gli investimenti». Le priorità della manovra saranno «lavoro, lotta alla povertà, sostenere la competitività delle imprese, la tenuta della coesione sociale e territoriale».

Proponimenti che evidentemente non bastano i sindacati, pronti già alla piazza di domani. La segretaria Cgil, Susanna Camusso, all’incontro di lunedì si aspetta dal governo «risposte concrete sui temi posti dal sindacato, a iniziare dalle questioni relative alle pensioni e al lavoro e, tra queste, il blocco dell’automatismo di crescita dell’età pensionabile e una pensione contributiva di garanzia per i giovani».

Blocco dell’automatismo e pensioni dignitose per i giovani, ma tra le priorità del sindacato, indica Camusso, ci sono anche «il riconoscimento del lavoro di cura, la modifica e l’estensione dell’Ape sociale e dell’intervento per i lavoratori precoci, la rivalutazione delle pensioni e migliori condizioni di accesso alla previdenza integrativa». Per quanto riguarda i giovani e il lavoro, «è importante rafforzare e sostenere gli investimenti, pubblici e privati, e gli strumenti di politica attiva, a iniziare dalla proroga degli ammortizzatori sociali».

Intanto i ministri si scatenano in promesse: il titolare dei Beni culturali Dario Franceschini fa sapere in Transatlantico che «il governo è al lavoro per rinnovare anche nel 2018 il bonus 18enni da 500 euro da spendere in cultura». Il collega alle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, sui social spiega che vorrebbe portare i finanziamenti per il completamento e per le nuove linee di metro e tram «dagli attuali 6,2 miliardi fino a sfiorare i 10 miliardi», così da poter valorizzare le città metropolitane.