Nella giornata di strana loquacità del ministro Giancarlo Giorgetti c’è tempo anche per annunciare che «sulla vicenda Ita-Lufthansa ci hanno messo un altro stop. Ci hanno fatto capire che si va alla cosiddetta fase due, serviranno altri mesi, dopo aver fatto esattamente tutto quello che ci avevano prescritto, perdiamo altro tempo», ha concluso polemico con Bruxelles.

Dunque si allungano i tempi per arrivare al via libera dell’Antitrust Ue (alla cui guida è tornata Marghete Vestager, bocciata alla guida della Bei) e all’intesa tra Ita e Lufthansa per la cessione del 41% delle quote al vettore tedesco per soli 325 milioni (più sconti per i lavoratori reintegrati dai giudici). L’ok, atteso inizialmente per gennaio, dovrebbe slittare di almeno altri tre mesi per procedere con una fase due di ulteriori approfondimenti sulla concentrazione di slot controllato da Lufthansa (Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Air Dolomiti ed Eurowings).

Se il via libera condizionato alla cessione di slot arrivasse in primavera, sarebbe passato un anno dalla firma dell’intesa.

Nel frattempo Ita è alle prese con i 9 milioni pignorati per i mancati pagamenti dei lavoratori reintegrati e rimane senza amministratore delegato. L’azienda fa però sapere che i conti del 2023 si chiuderanno con un netto miglioramento rispetto alla gestione Altavilla.