Il 22 gennaio 2021, al termine dei 90 giorni previsti dopo la 50esima ratifica, il
“Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari” è diventato giuridicamente vincolante
per tutti i Paesi che l’hanno firmato.
Questo Trattato, che era stato votato dall’Onu nel luglio 2017 da 122 Paesi, rende ora
illegale, negli Stati che l’hanno sottoscritto, l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la
fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione o il
dispiegamento di armi nucleari.
Il nostro Paese non ha né firmato il Trattato in occasione della sua adozione da parte
delle Nazioni Unite, né l’ha successivamente ratificato. Tra i primi firmatari di questo
Trattato vi è invece la Santa Sede.
In Italia, nelle basi di Aviano (Pordenone) e di Ghedi (Brescia), sono presenti ordigni
nucleari (B61), una quarantina circa. E nella base di Ghedi si stanno ampliando le
strutture per poter ospitare i nuovi cacciabombardieri F35, ognuno dal costo di
almeno 155 milioni di euro, in grado di trasportare nuovi ordigni atomici ancora più
potenti (B61-12).
Il nostro Paese si è impegnato ad acquistare 90 cacciabombardieri F35 per una spesa
complessiva di oltre 14 miliardi di euro, cui vanno aggiunti i costi di manutenzione e
quelli relativi alla loro operatività.
Le armi nucleari sono armi di distruzione di massa, dunque, in quanto tali, eticamente
inaccettabili, come ci ha ricordato anche papa Francesco in occasione della sua visita
in Giappone domenica 24 novembre 2019, a Hiroshima:
«Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di
guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua
dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso
dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è
immorale il possesso delle armi atomiche, come ho già detto due anni fa.
Saremo giudicati per questo. Le nuove generazioni si alzeranno come giudici
della nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata
con le nostre azioni tra i popoli della terra».
Il 22 gennaio 2021 autorevoli esponenti della Chiesa cattolica di tutto il mondo, tra i
quali il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e
mons. Giovanni Ricchiuti, arcivescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva
delle Fonti e presidente di Pax Christi Italia, hanno sottoscritto a loro volta un appello
in cui «esortano i governi a firmare e ratificare il Trattato delle Nazioni Unite sulla
proibizione delle armi nucleari», sostenendo in questo «la leadership che papa
Francesco sta esercitando a favore del disarmo nucleare». Altri vescovi italiani si
sono espressi pubblicamente in questa direzione e anche numerose sedi locali delle
nostre associazioni e dei nostri movimenti.
A tutti questi appelli, unendoci convintamente alla Campagna nazionale “Italia
ripensaci”, che ha registrato una vasta e forte mobilitazione su questo argomento,
aggiungiamo ora il nostro e chiediamo a voce alta al Governo e al Parlamento che il
nostro Paese ratifichi il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari.
La pace non può essere raggiunta attraverso la minaccia dell’annientamento totale,
bensì attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale.
«La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto
pesante, specialmente per i più poveri; malgrado questo – ed è scandaloso –
non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. E questo è lo
scandalo di oggi»
(Papa Francesco, messaggio Urbi et Orbi 4 aprile 2021, giorno di Pasqua).
25 aprile 2021

Emiliano Manfredonia,
Presidente nazionale Acli
Matteo Truffelli,
Presidente nazionale di Azione Cattolica
Giovanni Paolo Ramonda,
Presidente nazionale dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Rosalba Poli e Andrea Goller,
Responsabili nazionali Movimento dei Focolari Italia
Don Renato Sacco,
Coordinatore nazionale di Pax Christi
Su questo documento si chiede l’adesione ai responsabili delle associazioni e dei
movimenti del mondo cattolico italiano.
Le adesioni siano inviate entro il 23 maggio 2021 a:
Carlo Cefaloni 
Laila Simoncelli