Le barricate di Grillo «Chi è contro Virginia è contro tutto il M5S»
Movimento 5 Stelle Sul Blog una lettera in cui il leader le esprime stima (lei ringrazia su Fb) e così diffida i suoi detrattori interni dal continuare a delegittimarla
Movimento 5 Stelle Sul Blog una lettera in cui il leader le esprime stima (lei ringrazia su Fb) e così diffida i suoi detrattori interni dal continuare a delegittimarla
Dopo la missione in tv da Enrico Mentana, pretesa da molti grillini di spicco affinché fosse la sindaca questa volta a «metterci la faccia» e le notizie, rassicuranti, che arrivano dai legali del M5S sulla storia delle polizze, Beppe Grillo si espone ancora di più e alza la posta alla ricerca di un equilibrio che consenta alla giunta di Virginia Raggi di andare avanti.
Grillo scrive dal suo Blog una lettera aperta a Virginia Raggi. È un testo, quello del leader, che si rivolge ai nemici esterni ma che, nei fatti, parla soprattutto all’interno del M5S, invitando gli avversari della sindaca ad abbassare i toni. Ed esortando chi coltiva dubbi a farseli passare in nome dell’avversità ai partiti e della battaglia campale che attende il Movimento alle elezioni politiche prossime.
Grillo evita solo all’apparenza di menzionare i veleni che vengono da dentro la galassia grillina e parla di una sindaca di Roma «presa d’assalto da televisioni con la bava alla bocca, messa alla berlina, diffamata ed insultata». «Cara Virginia – prosegue – non deve essere facile ammettere i propri errori come tu hai avuto il coraggio di fare pubblicamente. Anche per questo hai la mia stima. Ora è chiara una cosa: hai contro tutti quelli che era possibile immaginare e ben oltre: anche persone in carne ed ossa su cui occorrebbe poter contare». Se il concetto non fosse chiaro, viene ribadito ancora una volta: «Roma ha bisogno del Movimento 5 Stelle e ha scelto te per attuare il cambiamento che abbiamo proposto. Chi sta con te, sta con il Movimento. E viceversa». Traduzione: «O con Raggi o contro tutto il M5S». La sindaca risponde su Facebook: «Grazie Beppe».
La grande nemica di Virginia Raggi, Roberta Lombardi, ha già capito l’antifona fin dal mattino. Ecco quindi che smentisce di essere lei a imboccare la procura di Roma e ad alimentare le inchieste che hanno condotto alle otto ore di interrogatorio dell’altro giorno. «Non c’è limite alle bufale che ci rifila un certo tipo di stampa – spiega Lombardi – Smentisco pubblicamente e categoricamente quanto riportato oggi in alcune fantasiose ricostruzioni giornalistiche secondo cui sarei stata io a parlare per prima dell’esistenza delle polizze fatte da Salvatore Romeo, di cui una indicava come beneficiaria la sindaca di Roma Virginia Raggi». «Tutto falso», dice Lombardi. Che annuncia anche di aver dato mandato al suo legale, Ervin Rupnik, di querelare chi ha diffuso le «bufale» sul suo conto.
Particolare curioso: si tratta dello stesso avvocato che ha difeso Virginia Raggi nella causa al Tribunale civile di Roma sulla firma del contratto con la Casaleggio Associati e sull’ineleggibilità, ottenendo una sentenza favorevole 20 giorni fa. Nonostante la totale incomunicabilità, insomma, Raggi e Lombardi (entrambe di professione avvocate, come grossa fetta del M5S romano) condividerebbero il difensore di fiducia che lavora per conto del M5S romano.
Alla ricerca della difficile tregua, ricompare anche Alessandro Di Battista, che era rimasto silente fino a ieri sulla vicenda. Per il deputato romano, i primi sette mesi in Campidoglio «non sono stati assolutamente sprecati». Anche se, precisa, «ho sempre detto che amministrare Roma è più difficile che fare il presidente del Consiglio». E alla domanda dei giornalisti se Raggi abbia fatto degli errori in questi mesi, Di Battista aggiunge che lo ha «ammesso lei stessa 200 volte».
Dopo la (malcelata) preoccupazione dei giorni scorsi, ora che dai vertici si invitano gli eletti a tornare alla normale attività amministrativa, i consiglieri comunali ostentano appoggio incondizionato alla sindaca. Ma sotto la coltre di dichiarazioni di prammatica, un drappello di critici spera che la sua posizione si indebolisca per trovare maggiore spazio e poter contare di più. Tra cerchi magici e scarsa propensione di Raggi a dare centralità all’assemblea di Palazzo Senatorio, infatti, in questi primi otto mesi i 29 eletti non hanno praticamente ancora toccato palla.
È praticamente certo che come previsto già prima della bufera dei giorni scorsi Raggi non partecipi all’assemblea dei meet up pentastellati che si terrà nel pomeriggio, dalle 15, all’Auditorium Seraphicum in zona Laurentina. È la prima volta in tre anni che la base si ritrova in un incontro unitario. Gli organizzatori tengono il profilo basso. Ci saranno pochi consiglieri comunali e quasi nessun portavoce in Parlamento. Difficilmente sarà luogo di chiarimenti reciproci e prese di parola degli attivisti.
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