La Uil tiene il suo XVII congresso nazionale alla Nuvola di Fuksas, a Roma, e il segretario generale Carmelo Barbagallo preferisce non pronunciare un giudizio sul governo Lega-Cinquestelle: al nuovo esecutivo «ora diamo il tempo di governare: lo sottoporremo alla prova dei fatti», dice aprendo l’assise. «Esprimere adesso un giudizio, equivarrebbe a un pregiudizio ideologico», puntualizza, evidenziando «la disponibilità al confronto». D’altronde, il logo del congresso recita «Con equilibrio nella giusta direzione», a sottolineare il tradizionale carattere laico e pragmatico della terza organizzazione sindacale italiana.

Un riferimento ai fatti di stretta attualità, con una chiara presa di posizione riguardo alle uscite del ministro Matteo Salvini sui migranti (ma senza mai nominarlo), viene comunque lasciata al segretario di Roma e Lazio, Alberto Civica, a cui toccano i saluti che precedono la relazione di Barbagallo: «Più che con i bimbi dell’Aquarius – dice – si dovrebbe fare il muso duro rispetto ai clan che prendono a testate i giornalisti o a cinghiate le clienti disabili di un bar», riferendosi agli episodi di Ostia e Romanina che hanno visto protagoniste le famiglie Spada e Casamonica.

«Attenzione alla democrazia», avverte poi Civica, citando il sermone di Martin Niemöller che inizia con «Prima di tutto vennero a prendere gli zingari».

Barbagallo, nella sua relazione, invita le «consorelle» Cgil e Cisl a lanciare una Piattaforma per la rinascita e lo sviluppo, che contribuisca a dare centralità ai lavoratori e ai pensionati nell’agenda del nuovo governo. Cinque i punti qualificanti: investimenti pubblici e privati; un nuovo modello di produttività; la partecipazione; la riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati; flessibilità nella previdenza, anche per dare prospettive ai giovani.

La produttività – spiega Barbagallo – è una «leva per la competitività» e occorre che «diventi oggetto di un’estesa contrattazione aziendale. In tale quadro rientrano anche gli investimenti per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro». Al presidente della Confindustria Vincenzo Boccia, che lo ascolta dalla platea, lancia l’invito a «misurare la rappresentanza anche delle imprese».

Quanto alle pensioni, il segretario Uil dichiara di non credere alle promesse di totale abolizione della legge Fornero – «ci vorrebbero 70 miliardi di euro» – ma invita a «definire una flessibilità in uscita a partire dai 63 anni, favorendo nel contempo l’ingresso al lavoro stabile dei giovani».

Per tagliare le tasse ai lavoratori e ai pensionati, si potrebbe utilizzare «un fondo dove far confluire i proventi della lotta all’evasione e alla corruzione».

Sui riders, il leader della Uil dice di essere d’accordo con le ultime dichiarazioni del ministro del Lavoro Luigi Di Maio (che oggi parlerà al Congresso), ma ribadisce «il no al salario minimo per legge, perché livellerebbe le paghe verso il basso: i minimi li stabiliscono i contratti».

No alla chiusura dell’Ilva, sì a Tav e Tap. Barbagallo ha lanciato infine la candidatura di Susanna Camusso (in scadenza al suo secondo mandato Cgil) a guidare il sindacato mondiale Csi.