All’improvviso in piazza Montecitorio cala un silenzio rotto solo dal ritmo marziale dei tamburi. Una ragazza legge un testo al microfono: «È iniziata la sesta estinzione di massa delle specie che popolano la terra. Lo dice la scienza». Tutto intorno oltre 150 attivisti climatici sono disposti in semicerchio. Ascoltano attentamente. Al centro ci sono otto persone: quattro adulti vestiti, dietro; due ragazze e due ragazzi, davanti. Questi ultimi indossano soltanto gli indumenti intimi. Gli «anziani» versano sui loro corpi nudi del liquido rosso: «il sangue dei nostri figli», il nome della performance politico-artistica. Poco dopo una donna si alza dal semicerchio e intona un canto: «Noi sappiam / che anche poche persone / hanno il potere di / cambiare il mondo e / così sarà». Tono, musica, solennità e raccoglimento sono di tipo religioso. La piazza diventa un coro.

LE PERSONE SI TENGONO STRETTE per mano. Intanto qualcuno va a lavare il sangue dai corpi di quelli al centro. Intorno turisti e passanti sono catturati magneticamente dalla scena. Osservano in silenzio, in molti a bocca aperta. Trascorrono alcuni minuti di trance collettiva e poi gli attivisti si mettono in piedi e si abbracciano a due, tre, in gruppo. Diversi hanno gli occhi lucidi: si sono commossi. Infine tornano a sedere disposti in vari cerchi e prendono a discutere ordinatamente. Qualcuno ricomincia a cantare.

È CON QUESTA PERFORMANCE che Extinction Rebellion (Xr) Italia ha aperto ieri pomeriggio a Roma la «settimana internazionale di ribellione». Durerà fino a domenica prossima. Contemporaneamente in una sessantina di città in tutto il mondo il movimento sta bloccando strade, ponti e ministeri già dalla mattina. A Londra, dove Xr è nato, le mobilitazioni più grandi con interruzione della circolazione in importanti snodi della città, performance e arresti. A Parigi un migliaio di manifestanti, sostenuti dai Gilet Gialli, si siedono per terra e bloccano una riva molto frequentata della Senna. In 50 si fanno arrestare ad Amsterdam rifiutando di abbandonare il presidio nel centro città. Grandi mobilitazioni anche a New York, Sidney e Berlino, dove la capitana di Sea-Watch Carola Rackete dichiara: «I governi dei Paesi industrializzati non fanno abbastanza per contrastare l’estinzione della specie e la crisi del clima. Protesteremo finché l’esecutivo tedesco non dichiarerà l’emergenza climatica».

XR È UN MOVIMENTO non violento che pratica la disobbedienza civile. Adotta le pratiche del blocco dei flussi metropolitani con l’obiettivo di forzare i governi ad agire subito per fermare il collasso climatico, l’estinzione delle specie animali, la distruzione della biodiversità e l’arrivo di un tracollo sociale che questi fenomeni produrrebbero. Chiede tre cose: che i governi dicano la verità sulla situazione del pianeta e dichiarino l’emergenza climatica ed ecologica; di portare a zero le emissioni di Co2 entro il 2025; di indire assemblee popolari in cui cittadini e scienziati decidano come invertire la rotta.

A ROMA i numeri sono più bassi che in altre città, ma convinzione e determinazione sono le stesse. «È la prima uscita di questo movimento in Italia, è solo l’inizio. Vedrete», dice Marta, una giovane attivista. «Siamo in una situazione drammatica a livello globale. Bisogna agire immediatamente per fermare la distruzione degli ecosistemi», afferma Marco Bertaglia, ricercatore e tra i fondatori di Xr Italia. Il presidio di Montecitorio è aperto dal missionario comboniano Alex Zanotelli che sottolinea la critica al sistema finanziario e all’apparato bellico: i veri motori della distruzione del mondo. «Sapete chi consuma la maggior quantità di petrolio negli Stati Uniti? Il Pentagono», dice il padre, 81 anni. Zanotelli parteciperà per un giorno allo sciopero della fame che dieci attivisti di Xr iniziano oggi. Chiedono un incontro con il governo. Vogliono che dichiari l’emergenza climatica ed ecologica, come ha già fatto il Regno Unito.

LA STESSA FORMA DI PROTESTA con la medesima rivendicazione sarà portata avanti in tutte le città in cui il movimento è mobilitato. A Roma, dove gli attivisti giunti da tutta Italia sono accolti dallo spazio sociale Brancaleone, ci sarà un presidio fisso davanti al parlamento fino a sabato prossimo. Visto che ogni organizzazione può avere la piazza solo per tre giorni, per la seconda metà della settimana l’autorizzazione è stata richiesta dai Fridays For Future. Oltre al digiuno ci saranno azioni simboliche e di disturbo del traffico e poi momenti di dibattito pubblico con scienziati e ricercatori. Sabato, invece, la «Rebel ride» riempirà di biciclette le strade della capitale. L’appuntamento è alle 15 in piazza di Santa Croce in Gerusalemme.