La destra che tifa TeleMeloni ha già un altro obiettivo: la presidente della Rai Marinella Soldi. Proprio ieri i vertici di viale Mazzini, la stessa Soldi insieme all’amministratore delegato Roberto Sergio e al direttore generale Giampaolo Rossi, sono stati ricevuti al Quirinale da Sergio Mattarella. Che nel suo discorso alla cerimonia del Ventaglio ha dedicato un lungo passaggio all’informazione «libera e indipendente» alla quale «le istituzioni devono riconoscimento e tutela massima» mentre i «giornalisti devono essere al riparo da ogni forma di intimidazione».

Sempre ieri la presidente della Rai aveva voluto battere un colpo rispetto alla decisione dell’Ad Sergio di cancellare il programma Insider di Roberto Saviano (reo di essersi scagliato contro Matteo Salvini), la cui messa in onda era stata inizialmente prevista a novembre su Raitre. Marinella Soldi ha chiesto «un supplemento di riflessione interna» per provare a trovare «in tempi idonei una soluzione gestionale nell’interesse degli utenti e dell’azienda, tenendo conto, tra l’altro, che si tratta di un programma già registrato». La presidente distingue anche il “caso” Saviano da quello che è accaduto con Filippo Facci, al quale è saltato il programma dopo quanto scritto su Libero a proposto della ragazza che ha denunciato il figlio di Ignazio la Russa. Due vicende diverse «per quel che ciascuno ha detto e per le tipologie di programma. La trasmissione Insider – faccia a faccia con il crimine condotta da Roberto Saviano – prosegue Soldi – è un prodotto nello spirito del servizio pubblico, parla di mafia e di legalità, ha avuto un primo ciclo di successo, con un gradimento del pubblico superiore alla media degli approfondimenti Rai (dati Qualitel TV 2022)».

Ecco dunque che la maggioranza parte all’attacco di Soldi: «Questa grave invasione di campo pubblica è incoerente con il ruolo di garanzia proprio della presidente che ora dovrà scegliere se stare con l’azienda o rappresentare una bandiera che la schiera dal punto di vista politico», partano all’attacco i parlamentari leghisti della commissione di vigilanza Rai. Da FdI tuona Augusta Montaruli: «Il codice etico è unico e si applica a tutti, a prescindere. L’interesse dell’azienda e degli utenti è proprio questo, vedere usare due pesi e due misure sarebbe intollerabile». E i forzisti non si tirano indietro: «Gli attacchi alle istituzioni sono sempre censurabili, così come le aggressioni verbali contro le donne», si lancia Roberto Rosso. Dall’opposizione invece la dem vicepresidente del parlamento europeo Pina Picierno annuncia un’interrogazione alla Commissione Ue sulla eventuale «violazione dei principi del pluralismo informativo» per una scelta editoriale che «sembra essere caratterizzata da motivazioni politiche del governo italiano».

E l’esecutivo dell’Usigrai chiede che Roberto Sergio spieghi «chiaramente e in modo convincente» la sua scelta». A Saviano anche la solidarietà della Ifj, la Federazione internazionale dei giornalisti, che denuncia le «pressioni del governo di estrema destra».