Sono davvero tante le cose che nel corso degli anni abbiamo saputo solo perché era il Manifesto a dircele. Senza il Manifesto saremmo diversi, come persone e come organizzazioni. Sarebbe stato più difficile conoscere movimenti politici, sociali e culturali di altri Paesi, farsi contaminare dai pensieri che hanno innovato la cultura della sinistra e contribuito a darci un codice genetico di cui siamo orgogliosi.

Senza il Manifesto sarebbe stato più complicato per tanti attivisti di base rimanere in relazione col dibattito politico e culturale della sinistra italiana. Soprattutto, avremmo avuto meno occasioni di veder espresso il punto di vista di quella sfera del politico che non sta nelle istituzioni o nei partiti ma nel sociale, e si esprime attraverso la partecipazione e l’autorganizzazione di persone e comunità.

Il movimento pacifista, quello per i diritti dei migranti, le lotte per i diritti del lavoro e per i diritti civili, la solidarietà internazionale, l’altermondialismo, le battaglie per la difesa del territorio e dei beni comuni devono tanto al Manifesto, e noi con loro.

Oggi molto è cambiato nell’informazione. Siamo sommersi di notizie, tutto è a disposizione, raggiungibile con un clic. Ma sappiamo anche quanto sia facile perdersi nella mole di notizie che ci invadono. E forse è proprio questo il momento in cui è più importante trovare nel Manifesto giornale un punto di vista, una proposta politica e culturale, un dibattito di sinistra. Per questo faremo la nostra parte perché i circoli, gli attivisti e i soci dell’Arci continuino a godere ogni giorno di questa opportunità.