È stato presentato ieri a Milano il programma della sessantacinquesima edizione del Trento Film Festival, che si terrà dal 27 aprile al 7 maggio.
La montagna, da sempre protagonista del Festival, apparirò nei film di quest’anno specialmente come luogo di confine e conflitto. È il caso di uno dei lavori in concorso – che ha di recente debuttato al Festival parigino Cinéma du Reél: il documentario Gulîstan, Land Of Roses della regista turca Zaynê Akyol, che dalle alture del Kurdistan e attraverso la resistenza delle combattenti curde osserva l’imperversare dell’Isis.

Eliane Raheb, regista libanese, presenta invece in concorso Those Who Remain, ambientato tra gli abitanti della montagna Al Shambouk in Libano, vicino al confine con la Siria.
Lungo un altro confine, quello demilitarizzato tra le due Coree, visto attraverso i ricordi di un ex soldato sudcoreano, ci porta il film di animazione della regista Hayoun Kwon: 489 Years.

Ad aprire il programma delle anteprime di quest’anno sarà invece Everest – The Summit of the Gods di Hideyuki Hirayama, tratto dal manga La vetta degli dei di Jiro Taniguchi, mentre nella selezione delle proiezioni speciali c’è Still Alive – Dramma sul Monte Kenya, debutto alla regia dell’alpinista Reinhold Messner, che sarà ospite del Festival.

Il paese protagonista del Trento Film Festival sarà invece l’Islanda, vista e raccontata attraverso 15 film e documentari.
In concorso ci saranno anche due registi italiani: Alessandro Pugno – che presenta Jardines de Plomo – e Vito Palmieri con See You in Texas.