«Calma, non vendiamo la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. Più volte in passato ha saputo venir fuori da situazioni che lo vedevano sconfitto», ci dice Hillel Cohen analista e docente di storia all’Università ebraica.  L’orso è il premier uscente Benyamin Netanyahu che, pur avendo vinto le elezioni del 23 marzo, martedì a mezzanotte ha dovuto rinunciare all’incarico di formare un nuovo governo, che gli aveva affidato il capo dello Stato Reuven Rivlin, dopo 28 giorni di trattative infruttuose per la formazione di un nuovo esecutivo di destra. «Il quadro è fluido, può succedere di tutto e Netanyahu sa che...