Mobilitazione nazionale domani a Roma: appuntamento alle 14 in piazza dell’Esquilino per dire «Non sulla nostra pelle». L’appello è partito dall’assemblea organizzata a marzo dal Movimento Migranti e Rifugiati Napoli, in un mese ha raccolto più di 500 firme. Tra le numerose adesioni, quella di Non una di meno, Friday for future, Pap, associazioni e comitati di solidarietà e accoglienza. Il messaggio è rivolto all’esecutivo: no al dl Cutro.

La redazione consiglia:
Le comunità migranti contro il decreto: «Basta politiche sulla nostra pelle»«Molti di noi sono in Italia da anni, lottano, studiano, si organizzano, ottengono piccole e grandi vittorie – si legge nel testo -. È tempo di mettere insieme le comunità sul territorio, la rete di associazioni, sindacati, organizzazioni politiche che vogliono una gestione diversa delle frontiere e delle migrazioni. Il dl Cutro produrrà morti in mare e ulteriori irregolari, futuri morti in terra».

E ancora: «Abbiamo un’emergenza: impedire al governo Meloni di varare l’ennesimo decreto assassino, che toglie la protezione speciale, uno dei canali fondamentali per chi scappa dai conflitti e dalla fame. Ma da questa emergenza vogliamo partire per rivendicare tutto quello che spetta alle classi popolari. Una mobilitazione che metta al centro i diritti di quelli che vengono esclusi».

Infine: «Siamo i vostri braccianti, operai, badanti, facchini, negozianti. Siamo quelli che dormono nei ghetti dei campi, per strada, che non trovano casa, che pagano affitti stellari. Guardati dall’alto in basso, trattati in modo razzista. Siamo le donne, anche noi lavoratrici e costruttrici di questo paese, che ai vostri occhi appaiono solo come corpi da abusare. Non vogliamo farvi pena: siamo solo in cerca di una vita migliore come fate voi quando ancora oggi emigrate perché questo paese non assicura un futuro decente a nessuno».