Dalle prime ore di domattina Greater London, la regione della capitale, e il Sudest dell’Inghilterra, in particolare l’Essex e l’Hertfordshire, entreranno nel tier 3: il terzo – e più elevato – livello di allarme nel sistema tripartito di restrizioni anti-Covid del governo britannico. È il giro di vite annunciato ieri dal ministro della Sanità Matt Hancock a fronte di un raddoppio dei contagi in quelle zone nello spazio di una settimana. Gli ospedali del Kent e dell’Essex, già sotto pressione, rischiano di non riuscire ad accogliere i ricoveri cui alcuni dei contagi immancabilmente porteranno. Le misure interessano attorno ai 34 milioni di persone.

La geografia nazionale dei contagi appare capovolta rispetto alle ultime settimane: mentre allora era il Nord a essere più colpito dall’incedere della malattia, con Londra e il sud dell’Inghilterra che facevano registrare i livelli più bassi, adesso è il contrario. L’impennata sarebbe dovuta a una mutazione del virus, ravvisata in mille casi recenti, che ne spiegherebbe l’alta infettività: il governo britannico ne ha fatta comunicazione all’Organizzazione mondiale della sanità.

A Londra, che era comunque previsto sarebbe entrata nella zona rossa non prima del 19 dicembre, i contagi sono schizzati in tutte le circoscrizioni. In due di queste, Islington e Greenwich, le scuole primarie chiuderanno già domani andando contro le disposizioni di Downing Street, che aveva comunque deciso di tenerle aperte. Sono collegi controllati dal Labour, i cui rappresentanti sono pronti a trasgredire le disposizioni del governo in materia. Anche il sindaco della capitale, Sadiq Khan, ha chiesto una chiusura scolastica anticipata. L’unico quartiere dove i contagi non sono in ascesa è – non del tutto imprevedibilmente – quello assai abbiente di Kensington and Chelsea.

Questo livello di limitazioni – il più elevato sotto il lockdown totale – comprende la chiusura totale di pub e ristoranti eccetto per le ordinazioni a domicilio e un inasprimento delle regole circa le visite familiari, mentre i negozi, le palestre e le piscine resteranno aperti. Tornano sospesi gli incontri sportivi, e restano chiusi ovviamente cinema e teatri, che negli ultimi giorni erano stati “socchiusi” appena. Non sarà consentito alcun incontro al chiuso o all’aperto, tranne che nella propria famiglia o “bolla”; saranno al massimo sei le persone che potranno incontrarsi all’aperto e viaggiare al di fuori della propria zona.

Le bolle sono numeri fissi di individui della stessa famiglia cui resta consentito incontrarsi: per i giorni dal 23 al 27 dicembre la deroga acconsentirà un allargamento a tre nuclei familiari.

Queste misure sono sottoposte a una revisione ogni due settimane. La prossima sarà il prossimo 23 dicembre. Il partito conservatore è percorso da una frattura fra deputati favorevoli alla cautela e a queste misure e quelli che non ne vedono i benefici e solo le ricadute sull’economia. Potrebbero far sentire il proprio peso in aula il prossimo 3 febbraio, quando il governo sarà costretto a far votare la decisione di estendere il tier 3 all’anno nuovo.