Il grande clangore di spade sulle richieste incrociate di dimissioni per la sindaca Raggi e per il sottosegretario Siri si attutisce nel mare di parole che cercano di nascondere l’impietoso quadro dell’economia italiana fatto da Tria. La logorroica risoluzione con cui la maggioranza ha dato il via libera al Def faticosamente confezionato dal ministro Tria, sembra rispondere in primo luogo all’esigenza di stemperare in un riassunto del contratto di governo, le tensioni che si accumulano nella maggioranza. Il ministro, contestatissimo da entrambi i dioscuri governativi, ne esce per il momento vincitore. Ha alle spalle il sostegno dell’arcigna Ue e sa...