Michael Moore è stato un dissacratore e, contemporaneamente, un comunicatore spesso convincente. Per chi ha visto i bellissimi Roger and Me (1989) e Bowling for Columbine (2002), è spiacevole e difficile da capire perché il regista americano avalli e promuova oggi un film come The Planet of the Humans, che deve il proprio successo mediatico allo shock di vedere il brand liberal di Moore piegato a sostegno di tesi fino ad oggi appannaggio grossolano della destra repubblicana. Parto da un giudizio molto severo, ma il film, che in poche settimane ha registrato oltre 8 milioni di visualizzazioni, ha destato un...