Arrivata nei giorni scorsi – un po’ alla chetichella – su Netflix la quinta stagione della serie crime britannica. un vero cult del genere, prodotta dalla Bbc. Creata, scritta da Neil Cross, sceneggiatore inglese (Doctor Who, Hard Sun) si muove con abilità sul terreno scivoloso degli omicidi efferati, odiosi serial killer, poliziotti dalla morale molto dubbia senza mai tirarsi inedietro rispetto a temi scottanti (nella prima stagione il tema della pedofilia). Ma il valore aggiunto è soprattutto il protagonista il magnifico Idris Elba, non un poliziotto classico ma un «umanissimo» detective che si destreggia ai confini sempre più labili tra bene e il male. Curatissima la fotografia e le scene ambientate nelle periferie e i sobborghi di una Londra poco da cartolina, può vantare su comprimari decisamente interessanti, come la psicopatica Alice Morgan (la bravissima Ruth Wilson) che torna in questa quinta stagione, l’ispettore capo Dermot Crowley (Martin Schenk) mentre un po’ debole è la figura della «nuova entrata» la detective Haliday(Wunnmi Mosaku). Quattro episodi adrenalinici giocati su due livelli: le trame intorno al rapimento del figlio dell’anziano criminale George Cornelius (l’affascinante Patrick Malahiden) e la caccia a un inquietante serial killer che ama infliggere dolore alle sue vittime con oggetti appuntiti traendone piacere.