A New York il coprifuoco indetto lunedì dalle 23 alle 5 del mattino non ha evidentemente funzionato visti gli scontri e gli episodi di violenza che si sono nuovamente verificati durante la notte in ogni luogo della città.

«Ieri verso le 23, quando il coprifuoco doveva finire sono invece cominciati i problemi qua nella strada dove vivo – dice Sam, disegnatore 50enne – È una zona tranquillissima a Chelsea, Manhattan. Anche se odio farlo ho comunque chiamato la polizia, vedevo ragazzi che stavano spaccando tutto, vetrine, macchine parcheggiate. La polizia è arrivata ma non ha fatto niente. Guardava».

Questa descrizione arriva identica a se stessa da ogni parte d’America dove si verificano episodi di questo tipo: la polizia arriva e non muove un dito. La conclusione pare essere che la polizia in America non sappia cosa fare per rapportarsi alla popolazione: o spara o si paralizza. Così, per evitare di sparare ancora una volta, fallisce clamorosamente il compito di mantenere l’ordine pubblico, un ordine che a quanto pare negli Stati uniti si riesce a mantenere soltanto tramite armi da fuoco.

Le manifestazioni pacifiche non mancano, sono preponderanti, ma anche quelle vengono sempre più spesso gestite con violenza e a volte per ragioni strumentali, come nel caso di quella che ieri si stava svolgendo davanti alla Casa bianca e proprio nel percorso che doveva attraversare il presidente Donald Trump per farsi fare una foto con la bibbia in mano di fronte a una chiesa poco lontana. Per evitare al presidente di incrociare delle manifestazioni di dissenso, anche se una delle proteste più pacifiche di questi giorni turbolenti, la folla è stata spazzata via dai lacrimogeni.

Trump ha potuto farlo ricorrendo a una legge del 1804 che dà al presidente il potere di reprimere una rivolta. E ha già promesso di rifarlo in modo ben più muscolare inviando l’esercito in quegli Stati e città dove le autorità locali non riescono a soffocare le proteste.

Per cercare di arginare i danni le città stanno implementando coprifuoco sempre più rigidi. Burbank in California lo fa partire alle 18, e non è l’unico centro ad avere adottato una misura tanto drastica. A New York il sindaco sta cercando di mantenere la mano il più leggera possibile rifiutandosi di fare ricorso alla Guardia nazionale, atteggiamento criticato dal governatore Andrew Cuomo. «La polizia e il sindaco non hanno fatto il loro lavoro ieri sera – ha dichiarato Cuomo riferendosi agli episodi di lunedì notte – La notte scorsa ci sono stati saccheggi in tutta la città che non sono stati fermati. Il sindaco De Blasio sottovaluta la portata del problema».

Difendendo la propria posizione De Blasio ha invitato i leader civici, religiosi e di quartiere a farsi avanti e incoraggiare le proteste pacifiche ma ha anche avvisato i cittadini di prepararsi a qualche giorno in più di disordini e fatto sapere che il coprifuoco resterà in vigore per tutta la settimana.

L’ultima volta che era stato imposto un coprifuoco ufficiale a New York risale al 1943, quando l’allora sindaco Fiorello LaGuardia aveva preso questa decisione per fermare le proteste di Harlem, scoppiate dopo che un poliziotto bianco aveva sparato e ferito un soldato afroamericano.