Atmosfere dark, una foresta che circonda la cittadina solo all’apparenza tranquilla, due famiglie dal passato a dir poco torbido e svariati omicidi. È arrivata anche in Italia – ogni giovedì in prima serata su Mya – il canale pay di Mediaset Premium – a quasi due anni dalla premiere americana, una delle produzioni Netflix ha maggiormente puntato nel corso delle ultime stagioni: Hemlock Grove, basato sul romanzo omonimo di Brian McGreevy.

Un horror drama solo all’apparenza diretto a un pubblico giovanile ma che invece preferisce giocare nelle mescolanza dei generi, nella scrittura che si misura sul filo dell’ironia nel sottolineare l’ambigua amicizia che lega i due protagonisti Roman (Bill Skargard), problematico rampollo della famiglia Godfrey e Peter Rumancek (Landon Liboiron), giovane zingaro che nasconde un segreto e che si è trasferito da poco nella cittadina americana. A scatenare le forze del male in una notte di luna piena l’assassinio di una diciassettenne a cui faranno seguito altri efferati omicidi. Sembra l’assalto di un animale, ma la dinamica non convince…

Licantropia e vampirismo, ma non siamo dalle parti di True Blood – sia ben chiaro anche se il compositore delle musiche è lo stesso Nathan Barr, né si ammicca al melò cinematografico della saga di Twilight. A garantire una buona tenuta del prodotto – oltreché un accurato script – vigila come produttore esecutivo Eli Roth, regista di una degli horror cult dell’ultimo decennio, Hostel, che evita di cadere nella facile trappola degli stereotipi del genere. Hemlock Grove, come ha scritto Variety: «è una serie che dimostra come le generazioni attuali convivano con l’orrore che spesso non ha spiegazioni, se ne impossessa e le rende vittime quasi senza che se ne accorgano».

Una soap horror dalle atmosfere gotiche ma sullo sfondo si racconta anche altro: esperimenti di genetica e caratteri transgender, come la sorella del protagonista che sembra quasi una caricatura del cantante Anthony… Personaggi border line, più di una citazione alla storica Dark Shadows, e una predilezione per i ruoli femminili dove spicca per recitazione e scrittura, la diabolica e conturbante Famke Janssen (vista in Nip/Tuck e X-Men) nei panni della matriarca di casa Godfrey.