Roberto Gualtieri ribadisce il filo diretto che da tempo ha annunciato con il governo andando a trovare in mattinata il presidente del consiglio Mario Draghi. L’incontro avviene mentre Roma continua ad annaspare nei problemi che l’hanno funestata negli ultimi cinque anni, e che il nuovo sindaco aveva promesso di risolvere in tempi relativamente brevi per poi dedicarsi ai grandi orizzonti. Intanto, i rifiuti: il meccanismo che dovrebbe consentire il Piano di pulizia straordinario che Gualtieri aveva annunciato appena insediatosi sembra essersi inceppato. E così, una parte delle 2700 tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti dai romani resta sui camion, marcisce per strada, intasa le strutture insufficienti.

«La situazione attuale è quella di un deficit di impianti e di sbocchi – dice Gualtieri – Alla fine di ottobre c’è stato un guasto di un impianto a Frosinone, che sta rallentando la raccolta. Stiamo lavorando intensamente per uscire da questa situazione di difficoltà che riguarda la raccolta ordinaria». La soluzione immediata prevederebbe un accordo con il Tmb di Aprilia, oltre che il ricorso agli impianti di Mantova Ambiente, che consentirebbe di uscire dall’emergenza e garantirebbe la normale pulizia anche durante il periodo natalizio. Più in generale, il gestore unico di Ama Angelo Piazza starebbe lavorando ad una riforma organizzativa dell’azienda della nettezza urbana ricalcata sull’autonomia dei quindici municipi, nella speranza di garantire maggiore elasticità e adesione alle richieste del territorio. «Sulle Ama di municipio abbiamo puntato molto anche scrivendo il programma elettorale – spiega Andrea Catarci, assessore alle periferie e al decentramento – è su questa base che si possono costruire centri di riuso legati al territorio che diano corpo alla conversione ecologica e che riducano la necessità di ricorrere a impianti e inceneritori». L’idea rimanda alla strategia più generale di dotare Roma Capitale di nuovi poteri e di riformare il modello amministrativo. La città dovrebbe assumere maggiori competenze e delegarne di più ai municipi: su questo tema la proposta in parlamento sintetizzata qualche settimana fa dalla ministra Gelmini si incrocia con il progetto di leggere presentato in Regione Lazio.

Gualtieri rivendica risultati nel rapporto col governo anche sui trasporti, negli scorsi giorni funestati da guasti e blocchi delle linee. «Ai circa 1,5 miliardi per il Giubileo in manovra, vanno aggiunte le risorse europee e quelle nuove stanziate in legge di bilancio per il trasporto pubblico di massa. Per Roma ci sono più di 2 miliardi», dice il sindaco. Servirebbero, ha spiegato, a mettere in piedi «una rete di infrastrutture su ferro e di metropolitane adeguate ad una capitale». Tra gli obiettivi spicca quello dell’ampliamento della rete metropolitana. Oltre ai 425 milioni per la manutenzione stanziati da tempo ci sono progetti che riguardano il rafforzamento delle linee esistenti (A, B e C) e la costruzione ex novo di una quarta linea, la D, che dall’Eur alla periferia nordorientale correrà sul Lungotevere e attraverserà il centro da piazza Venezia a piazza di Spagna.

L’agenda romana prevede che si metta mano anche alla questione degli spazi sociali e della gestione del patrimonio comunale, col rischio che tante associazioni e centri culturali debbano adeguarsi ai canoni di mercato e dunque di fatto chiudere i battenti. Di questo si discuterà mercoledì prossimo a Esc, a San Lorenzo, in un’assemblea aperta sulla difesa della città possibile. Il sindaco e la sua maggioranza sono stati invitati a partecipare. Sarà un ulteriore banco di prova per la nuova amministrazione.