Sono 3,5 milioni i lavoratori occupati nei settori in cui c’è l’obbligo di green pass: sanità (1,9 milioni) e istruzione (1,6 milioni). I dati sono del Consiglio nazionale Consulenti del lavoro, da cui si sottolinea: «Nessuna prescrizione per chi lavora nei trasporti a lunga percorrenza: la normativa interessa i soli passeggeri e non gli occupati, quasi 622mila». Come nella ristorazione: dal 6 agosto i clienti devono esibire il pass per consumare al tavolo all’interno ma non è richiesto ai lavoratori. All’opposto nella scuola: da oggi serve per i dipendenti ma non dovranno esibirlo gli studenti. Poi c’è il personale che entra nelle scuole senza essere dipendente diretto (gli addetti alle mense, gli assistenti agli alunni con particolari esigenze, il personale del Terzo settore per i progetti speciali): per loro nessun obbligo di pass. Il ministro della Salute ha rimandato ulteriori valutazioni a fine mese, quando la campagna vaccinale avrà fatto un altro step, ma sul tavolo c’è l’ipotesi di estendere l’obbligo ai dipendenti del trasporto e della Pubblica amministrazione (per riportarli al lavoro in presenza).

DA OGGI e fino al 31 dicembre scatta l’obbligo di esibire la certificazione verde nelle università per il personale ma anche per gli studenti e, per gli spostamenti, sui mezzi a lunga percorrenza ma non sul trasporto pubblico locale. Treni: il pass è richiesto su Intercity, Intercity Notte e Alta velocità. Serve anche per i pullman che collegano due o più regioni. Sui treni, chi ne è sprovvisto verrà invitato a spostarsi in una zona riservata ai passeggeri senza certificazione e dovrà scendere alla prima fermata utile. Aerei: oltre al pass, bisognerà attenersi ai percorsi separati in entrata e uscita; misurare la temperatura; a bordo è prevista la sostituzione della mascherina se si superano le 4 ore; gli indumenti personali nelle cappelliere devono essere custoditi in contenitori monouso. Navi e traghetti: la carta verde è necessaria sui mezzi adibiti al servizio interregionale, esclusi i traghetti impiegati per i collegamenti nello Stretto di Messina, ai quali si applicano le prescrizioni per le isole minori.

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, la discussione è ancora in corso. Il ministero ha consegnato le linee guida alle regioni, che domani a loro volta dovrebbero inviare al dicastero i piani di potenziamento del servizio. Capienza all’80% in zona bianca e gialla, obbligo di mascherina a bordo, presenza dei dispenser per igienizzare le mani, sanificazione degli ambienti più volte al giorno, vendita dei biglietti via telematica, regolamentazione degli accessi, videosorveglianza per monitorare i flussi sono alcune delle misure previste dal governo. Il tema più spinoso è quello delle verifiche delle misure anti Covid: il ministero fa rientrare il compito nelle mansioni dei controllori ma le regioni hanno avanzato molti dubbi: va chiarito con un decreto attuativo quali poteri potranno avere dato che non sono pubblici ufficiali. Il governo, poi, dovrebbe chiarire come finanziare l’assunzione di nuovo personale: quello in servizio è insufficiente e gli 800 milioni di euro già stanziati non bastano a coprire l’eventuale nuova spesa.

CONTRARI ANCHE I SINDACATI di categoria. «Nessuno ha mai pensato che servisse un controllore per ogni autobus – ha spiegato il ministro Enrico Giovannini – ma immaginiamo il controllo a terra, magari a campione. Discuteremo con sindacati e società per verificare la sicurezza dei lavoratori perché sappiamo che purtroppo ci sono, non da oggi, reazioni violente nei confronti degli operatori dei trasporti». La Filt Cgil: «Sul Tpl c’è molta superficialità. Negli anni il personale è stato ridotto. Mancano le persone per poter fare i controlli, bisogna assumere i verificatori. E non vanno ripristinati per due o tre mesi e poi rimandati a casa. Il problema c’era anche prima della pandemia. Serve personale».

IL GREEN PASS dovrà attestare che il possessore abbia fatto almeno una dose di vaccino (in questo caso la certificazione avrà validità a partire dal 16esimo giorno dopo la prima dose e fino all’effettuazione della seconda) o il vaccino monodose; di essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti oppure, ancora, di essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti. Il governo, in sede di conversione del dl 111, estenderà la validità del pass sia per i guariti che per i vaccinati a 12 mesi. Restano esenti i bambini sotto i 12 anni e i soggetti che non possono effettuare il vaccino per motivi di salute.