All’improvviso i sudditi di sua maestà scoprono che il luogo più pericoloso in cui possono trovarsi potrebbe essere proprio casa loro. Sono passati dieci giorni dal rogo della Grenfell Tower nel quale hanno persa la vita 79 persone, tra le quali anche due italiani, e i controlli a tappeto ordinati dal governo May sugli alloggi popolari hanno portato risultati a dir poco preoccupanti.

Le ispezioni compiute dai vigili del fuoco hanno individuato 27 grattacieli in 15 località britanniche per i quali i test sui rivestimenti anti-incendio sono risultati negativi. Tra i comuni in cui si trovano gli edifici a rischio anche Manchester, Portsmouth, Plymouth e Hounslow. E nella notte tra venerdì e sabato a Londra è scattata una mega-evacuazione di circa 4.000 persone da quattro torri ritenute anch’esse a rischio incendio a Camden, a nord della città. Il poco preavviso con cui gli abitanti di oltre 600 appartamenti sono stati avvertiti di preparare le valigie ha suscitato polemiche e la protesta di 83 inquilini che si sono rifiutati di traslocare, seppure temporaneamente. «Sono vicina alle persone costrette a lasciare la propria casa e darò il mio appoggio ai servizi di emergenza e alle autorità competenti per garantire la sicurezza di tutti», ha detto una Teresa May sempre più in difficoltà mentre Jeremy Corbyn, dopo aver definito l’esito dei sopralluoghi compiuti dai vigili del fuoco come «una minaccia nazionale, ha invitato la premier a «reagire»: «Il governo convochi il comitato di emergenza e garantisca tutto il sostegno necessario, a partire da quello economico», ha attaccato il leader del Labour.

Gli abitanti delle quattro torri di Camden per le quali è scattato l’ordine di evacuazione hanno appena avuto il tempo di vestirsi, infilare in fretta e furia qualche effetto personale in una valigia, e afferrare il gatto o il cane prima di uscire. Il municipio del quartiere ha preso la decisione di evacuare tutti dopo che si è scoperto che le torri in questione erano state ristrutturate tra il 2006 il 2009 dalla stessa impresa, la Rydon, che ha effettuato i lavori alla Grenfell, installando lo stesso tipo di rivestimenti anti-.incendio con componenti in polietilene. «Non potevamo fare altro, dopo che i pompieri ci hanno etto che non potevano garantire la sicurezza degli edifici», ha spiegato Georgia Goul, la responsabile del municipio.

Il problema è che in molti casi gli abitanti non sono neanche stati avvertiti di dover abbandonare casa. «Nessun funzionario è venuto a dirci cosa stava accadendo», racconta Renee Williams, 90 anni, che abita in una delle torri dal 1968. «L’ho visto in Tv, quindi ha fatto la valigia e sono uscito». La parole che circola di più tra gli sfollati è «caos», riferito al modo in cui le autorità hanno gestito l’emergenza. Chi ha potuto si è trasferito a casa di familiari o amici, gli altri hanno trovato una sistemazione d’emergenza presso un centro ricreativo o la biblioteca del quartiere: «Tutto quello che possiamo offrivi stasera è un materasso per terra», si sono sentiti dire dai funzionari del comune. «E’ incredibile, quanto sta accadendo è difficile anche da descrivere», si sfoga Zega Ghebre, 42 anni. «Ho tre figli, di 11 anni, 9 e mezzo e di sei mesi. Non ho potuto prendere niente delle mie cose perché non sappiamo dove andare. Spero solo di poter tornare presto a casa nostra». Secondo le autorità i lavori di ristrutturazione dovrebbero durare dalle due alla quattro settimane al massimo. Nel frattempo ognuno deve arrangiarsi come può.

Come alla Grenfell, anche le torri di Camben sono popolate prevalentemente da famiglie operaie, immigrati e giovani. «I Tories pensano che le persone che vivono negli alloggi popolari siano cittadini di serie B, e per questo offrono standard di sicurezza di serie B», ha accusato ieri Diane Abbot, ministro ombra degli Interni mentre la ditta che ha prodotto i pannelli della Grenfell Tower, la Celotez, ha annunciato che non li utilizzerà più sui grattacieli alti oltre 18 piani. Intanto le indagini hanno accertato che l’incendio è stato provocato da un frigorifero difettoso e tra le accuse che la polizia sta valutando c’è anche quella di omicidio colposo.