La Commissione Europea ha multato Google di 1,49 miliardi di euro (l’1,29 per cento del fatturato) per abuso del monopolio nella pubblicità online. Quest’ultima sanzione porta a 8,24 miliardi di euro il totale delle multe inflitte alla società negli ultimi anni in Europa.

«Google ha consolidato la sua posizione dominante negli annunci di ricerca online e si è protetto dalla concorrenza imponendo restrizioni contrattuali sui siti web di terzi – ha affermato Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza – Il comportamento scorretto è durato oltre 10 anni. Questo è illegale per le nostre norme antitrust». Nella ricostruzione della Commissione Google ha impedito ai concorrenti di sviluppare e offrire altri servizi di intermediazione pubblicitaria per la ricerca online restringendo le opzioni utili per la monetizzazione dello spazio sui siti. Per questa ragione hanno dovuto affidarsi alla funzione «AdSense for Search» per ottenerli. Google ha assicurato che «da qui in avanti» si assicurerà «che i proprietari di telefoni Android siano a conoscenza dell’ampia scelta di browser e motori di ricerca per i loro telefoni».

Kent Walker, senior vice president «global affairs» di Google sostiene che gli aggiornamenti «incrementeranno la visibilità dei nostri concorrenti in Europa». Una reazione imperturbabile che rivela la forza di un’azienda il cui monopolio sul mercato pubblicitario online è talmente saldo da essere considerato come il mercato. Le sue quote superano l’85% sul totale. Per Vestager la possibilità di scegliere il browser e il servizio di ricerca su Android darebbe una scelta agli utenti. La Commissione continuerà a monitorare i due mercati e le misure di Google.

Nel giugno 2017 l’azienda è stata multata per 2,42 miliardi di euro per abuso della posizione dominante nel mercato dei motori di ricerca. Tale posizione ha conferito un vantaggio al suo servizio di comparazione dei prezzi. Un anno dopo, nel luglio 2018, Google è stata multata per 4,34 miliardi di euro per uso illegale di dispositivi mobili Android finalizzati al rafforzamento della posizione dominante del motore di ricerca.