Una importante differenza passa tra un fotoreporter e un «fotografo-d’arte». Luc Boltanski la spiegò dal punto di vista della sociologia: per il primo la fotografia deve avere «una totale sottomissione alla realtà», per il secondo «è innanzitutto affare di gusto e di libera scelta». Aggiunse, però, che gli scatti di un «professionista della stampa» di frequente non sono mai «soltanto l’analagon del reale», ma possiedono quel «qualcosa in più» che sempre coincide con le «intenzioni» del fotografo. Questa semplice precisazione è fondamentale per inquadrare la fotografia di Lisetta Carmi, che si sviluppa, salvo poche eccezioni, nell’ambito del reportage, seppure d’autore....