La campagna elettorale per le regionali del 2020 in Puglia è partita con largo anticipo. Al centro di tutto la figura del governatore Michele Emiliano, che ha già iniziato la conta degli alleati e dei nemici interni al Pd. Del resto, è noto che l’area renziana sia da tempo in contrasto con il governatore, che non ha mai mancato di sottolineare la sua netta diversità di vedute con l’ex segretario e diversi ministri come Carlo Calenda sulle vicenda Ilva e trivelle.

A generare il caos nel centrosinistra pugliese è stato però l’annuncio della convocazione, il prossimo 24 febbraio, delle primarie per scegliere il candidato del centrosinistra alle prossime regionali. Una decisione che per molti è il segnale per blindare la candidatura di Emiliano da fronde interne. Minaccia denunciata ieri dallo stesso governatore, secondo il quale sarebbe in atto complotto ai suoi danni da parte dell’improbabile duo Renzi-Vendola, con l’obiettivo di fargli perdere le elezioni del 2020. Con il rischio di consegnare la Regione a forze opposte al Pd come il M5S (verso cui Emiliano continua ad essere molto ambiguo) e la Lega di Salvini.

Ad onor del vero da diverse settimane i rumors parlano di una possibile alleanza tra l’area renziana del Pd pugliese, Sinistra Italiana e il movimento ‘La Puglia in Più’ che fa capo al senatore pugliese del Pd Dario Stefàno, con l’obiettivo di candidare una personalità forte (si sono fatti i nomi dello stesso Vendola e dello scrittore Gianrico Carofiglio) da opporre ad Emiliano, al Movimento 5 Stelle e al centrodestra pugliese attualmente impegnato in una lotta senza quartiere tra le sue varie anime, con la Lega di Salvini pronta a razziare quanti più voti possibili.

Per questo, con l’obiettivo di rasserenare gli animi ed evitare ulteriori spaccature, lunedì prossimo si terrà un nuovo incontro della segreteria del Partito democratico pugliese, allargato anche a consiglieri regionali e parlamentari, con il segretario Lacarra che proverà a mediare tra le parti. Che al momento sembrano alquanto lontane.

La tesi complottista è smentita dai vendoliani, che con Nico Bavaro, segretario pugliese di Si, hanno replicato duramente: «È assai facile, quando non si vuole fare un’analisi approfondita e non si vogliono riconoscere le propria responsabilità, prendersela con il destino, il tempo avverso, la sorte. Oppure richiamare i complotti. Vorrei rassicurarlo: sta facendo benissimo tutto da solo. Per questo bisogna organizzare un’alternativa». A dimostrazione del fatto che i lavori dietro le quinte per una reale alternativa ad Emiliano proseguono eccome. Ancor più dura la risposta del senatore Stefàno, che accusa Emiliano di voler mettere le mani avanti in previsione di un’eventuale sconfitta: «Quando si ha il vizio di sentirsi sempre il centro del mondo, spesso si perde di obiettività e di senso di misura. E si rischia di fare anche letture politiche ardite». Con stoccata finale: «Emiliano sta già svendendo la Puglia alla Lega attraverso l’adesione al progetto della ‘secessione dei ricchi’, mascherato da federalismo differenziato».