L’espulsione di 755 diplomatici statunitensi è la misura più dura presa dalla Russia dal 1986. Le analisi americane, come quella che fa David E. Danger sul New York Times, descrivono lo scontento del presidente russo che, dopo aver aiutato Trump a prendere il potere, si aspettava probabilmente un trattamento favorevole, ma il gioco di Putin «è ormai fallito, spettacolarmente», scrive l’esperto di sicurezza nazionale del quotidiano newyorchese, poiché le sanzioni approvate pochi giorni fa dal Congresso hanno legato di fatto le mani al presidente Usa che anche volendo non può più favorire il Cremlino in alcun modo. Per Michael Mac...