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Diffamazione Salvini-Rackete, decide il Senato

Diffamazione Salvini-Rackete, decide il SenatoCarola Rackete – Epa/Omer Messinger

Migranti Il giudice di Milano passa la palla al parlamento

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 24 giugno 2022

Il giudice della quarta sezione penale di Milano ha sospeso il processo a carico di Matteo Salvini accusato di diffamazione aggravata da Carola Rackete, ex comandante della Sea-Watch 3. Dovrà essere il Senato a dire se le frasi pronunciate dal leader leghista tra giugno e luglio 2019 sono o meno coperte da «insindacabilità» relativa al suo ruolo di senatore e ministro dell’Interno. «Quella sbruffoncella della comandante», «criminale tedesca», «ricca e viziata comunista» alcune delle frasi usate da Salvini in diretta social. «Esprimiamo il nostro radicale dissenso per questa decisione. Quelle espressioni nulla avevano a che vedere col ruolo di parlamentare di Salvini, per modi e contenuti», ha detto Alessandro Gamberini, legale di parte civile di Rackete. «Non sono frasi che attengono a un discorso di politica, anche del Ministero dell’epoca, ma veri e propri attacchi alla persona», aveva sostenuto la pm Giancarla Serafini nella scorsa udienza.

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