Accantonata le europee, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris vede avvicinarsi le regionali del 2020. Ieri a Salerno ha spiegato: «Bisogna creare un’alternativa al centrodestra e all’attuale presidente Pd, Vincenzo De Luca. Vedremo se questa alternativa sarò io oppure se si troverà un’altra persona ma dovrà essere una candidatura figlia di una coalizione ampia, che miri a vincere».

Il governatore è in campagna elettorale da mesi. L’arrivo in città lo scorso venerdì di Matteo Salvini, in veste di ministro dell’interno ma in realtà per un giro promozionale, dimostra che anche la Lega si sta attrezzando. Per ora è De Luca quello che è scattato e così de Magistris attacca: «Dalla sanità ai trasporti, alle infrastrutture, la regione è davvero un disastro». L’ultimo fronte dello scontro è il teatro San Carlo. Venerdì il governatore ha interrotto le prove per ribadire agli orchestrali che è la regione che sostiene il lirico con la fetta più grossa di finanziamenti. Ieri de Magistris ha ribattuto: «De Luca ha detto l’ennesima bugia. Lui distribuisce i finanziamenti europei».
Comincia a preoccupare anche la destra. Il vicepremier leghista ha provato a intestarsi l’abbattimento della Vela verde, uno dei mega palazzoni degradati di Scampia, previsto ad aprile. Una battaglia storica del Comitato dei residenti, finanziato dal governo Renzi. «Salvini se la gioca anche in Campania – ha proseguito il sindaco -. Dobbiamo costruire un’alternativa fuori Napoli, dove sta avanzando molto. Noi, insieme ad altri, possiamo rappresentare un argine al governo nero Salvini-Di Maio. Di Maio poi è un genio: ha fatto passare la Lega dal 17 al 34% svendendo il voto del Sud».

Se le regionali in Basilicata dovessero andare ancora male per i 5S, si potrebbe ampliare la frattura con la componente vicina a Roberto Fico. Questo è quello che sperano quanti vorrebbero coinvolgere la sinistra del Movimento nelle elezioni locali. Osservato speciale anche il Pd: «Se il segretario Zingaretti vuole cambiare metodi e uomini – ha spiegato de Magistris – si potrebbe pensare a un’alleanza, anche senza una mia candidatura in prima persona».