Da un bel po’ di anni vivo fra la Polonia e l’Italia. Il 22 febbraio sono arrivata a Roma da Varsavia quando il coronavirus stava solo iniziando a mietere le sue prime vittime in Lombardia. All’arrivo mi hanno misurato la temperatura, a Fiumicino alcune persone giravano già con le mascherine, ma ancora se la toglievano per bere un caffè (poggiandola sul banco) o fumare una sigaretta (tirandosela sulla fronte). Nei giorni a venire, mentre le notizie in Italia diventavano sempre più tragiche, il governo polacco, guidato dal partito di destra e conservatore PiS, decise di vendere le sue scorte di...