Il 30 marzo 2011, un gruppo di pacifisti protestava sotto il Quirinale quando il presidente Napolitano e il Pd spingevano l’Italia del governo Berlusconi a partecipare appieno alla devastante guerra Nato contro la Libia. Napolitano disse: «Non lasciamo calpestare il Risorgimento arabo». Dopo molti mesi, il presidente Hugo Chávez – che invano si era speso per scongiurare le bombe – spiegava che il Venezuela non poteva riconoscere un governo di transizione con componenti terroristiche e razziste, portato al potere dall’interventismo bellico. Altro che Risorgimento. Otto anni dopo, il presidente Sergio Mattarella a proposito di Venezuela spiega che «nella scelta non...