Care lettrici, cari lettori, per quasi due mesi, durante la quarantena totale, abbiamo aperto a tutti il nostro sito Internet offrendo liberamente il 100% del nostro giornalismo.

L’emergenza nazionale, i lutti, le difficoltà, imponevano con ancora più forza la necessità di incontrarsi e di essere informati.

Dal prossimo 5 maggio inizia una nuova fase anche per noi.

Aprire il sito gratuitamente è stata una scelta diversa da quella di quasi tutti gli altri quotidiani italiani. Ma contavamo sul sostegno dimostrato nella campagna #iorompo del 2019, in cui chi si è abbonato ha lasciato alcuni giorni di sito “sospeso”, da aprire a tutti per il 2020.

Pensiamo che il giornale sia sempre di più un vero servizio pubblico, un bene comune che non può essere riservato solo a quelli che, fortunatamente, lo pagano ogni giorno in edicola o on line. Ma il giornale è anche tutto ciò che abbiamo e offrirlo gratuitamente poteva mettere a rischio la salute della nostra impresa.

Sembra che i nostri sforzi siano stati compresi: in questi due mesi le vendite in edicola (pur con tutte le difficoltà) sono rimaste stabili mentre gli abbonamenti sono perfino aumentati. La cooperativa può guardare con fiducia a un futuro ancora tutto da costruire.

La nostra «fase 2» dunque non è solo il ritorno alla normalità sul sito (da oggi 3 articoli gratis a settimana per chi si è registrato) ma è, soprattutto, la scommessa che questo esperimento giornalistico unico prosperi anche nel nuovo ecosistema editoriale (e politico) che ci circonda, in cui pochissime mani controllano tutta l’informazione, in tv, in Rete e ora anche in edicola.

Il 28 aprile scorso il manifesto ha compiuto 49 anni, e ci prepariamo a festeggiare l’anno prossimo i nostri primi 50 anni con la forza di un progetto solido.

Carta e digitale sono due modi di leggerci e incontrarci che si arricchiscono a vicenda. Necessari entrambi.

Ancora una volta scommetteremo su di voi, la nostra comunità dei lettori e dei sostenitori, trasformando il sito del quotidiano in una piattaforma non solo giornalistica ma anche sociale e politica. Un «social network» alternativo a quelli controllati da algoritmi sempre più pervasivi.

Siamo un giornale unico, senza padroni, e siamo un soggetto politico consapevole che, come ha scritto Luigi Pintor, una forza «è rivoluzionaria e semplicemente democratica in senso proprio solo se è rivoluzionario o semplicemente democratico il modo come si sostiene, come si organizza, come vive».

Con il vostro aiuto possiamo farcela. Auguri al manifesto e a tutti noi.