I Il ministro della cultura sudcoreano ha annunciato ieri l’intenzione del governo di affrontare il monopolio dei blockbuster nei cinema del Paese, proibendo che oltre il 50% delle sale proiettino contemporaneamente lo stesso film. A questo scopo – «abolire le pratiche di concorrenza sleale nell’industria cinematografica» – è stata modificata la legge che regola la promozione dei prodotti audiovisivi (Promotion of the Motion Pictures and Video Products Act), attualmente al vaglio del parlamento del paese asiatico.

In Corea infatti il 90% delle sale cinematografiche è di proprietà di un oligopolio di catene – CJ CGV, Lotte Cinema, e Megabox – affiliate a compagnie di distribuzione, che in questo modo impongono quasi esclusivamente i loro titoli e i blockbuster statunitensi sul mercato, strozzando il cinema indipendente. Secondo i dati riportati dal Ministero della Cultura, fra il 2016 e il 2018 ben dodici volte un solo film ha occupato più del 50% delle sale coreane, una cifra quadruplicata rispetto alle tre volte in cui era accaduto nel triennio 2013-2015.
Il caso che ha fatto più scalpore è stato quello, la scorsa primavera, del campione di incassi targato Disney Avengers: Endgame, che ha debuttato su 2.835 dei 3128 schermi del Paese: il 90% del totale.

IL MINISTERO ha inoltre annunciato delle misure aggiuntive per il sostegno del cinema indipendente tra cui l’istituzione dell’Independent and Art Film Distribution Support Center, che aiuterà film e documentari ad avere una distribuzione. «Ogni anno vengono prodotti più di 1000 film d’arte e indipendenti in Corea del Sud – ha detto il viceministro della cultura Kim Yong-sam – e meno del 10% viene proiettato. Il nuovo ’centro di supporto’ avrà lo scopo di connettere i creatori con i consumatori e di espandere il pubblico di questo tipo di cinema».