Un po’ con il fiatone ma anche per viale Mazzini sembra sia arrivata l’ora «x» nel mondo sempre più veloce e multimediale della Rete e nello specifico della televisione 2.0. E lo fa rinnovando la sua piattaforma RaiPlay, che parte il 4 novembre con una veste completamente nuova, un’interfaccia più leggera, un rilancio dei titoli, la promessa di produzioni nel futuro e una valorizzazione dei contenuti di Raiteche. D’altronde cambiano i tempi di fruizione televisiva e i dati emersi in questi mesi – on demand e online – raccontano di un universo parallelo dal classico palinsesto generalista, che oltretutto diventa fondamentale per conquistare – o mantenere – quote di mercato pubblicitario. Il cavallo di Troia scelto dalla Rai per trasportare anche il telespettatore più «ageé» verso gli universi digitali, è Fiorello. Lo showman sarà infatti protagonista di Viva Raiplay! in onda con un’anteprima dal 4 all’8 novembre alle 20.30 su Rai1 e su RaiPlay. Lo spettacolo proseguirà poi in esclusiva solo su Raiplay dal 13 novembre ogni mercoledì, giovedì, venerdì, sempre alle 20.30, mentre nel week-end Rai Radio 2 proporrà alle 11 Il meglio di VivaRaiPlay!.

UN RITORNO dopo otto anni – intervallati da uno show su Sky, la sua Edicola sul satellite, il Rosario della sera in radio e le incursioni sul palco dell’Ariston, illustrato in una conferenza stampa nei rinnovati studi di via Asiago che si è presto trasformata in uno show nello show con l’annuncio finale della conferma della presenza di Fiorello al fianco (annuncio a sorpresa) a Jovanotti.

FIORELLO rivela che quando Salini gli propose Rai Play rispose: «What else? In realtà – aggiunge – gli dissi subito che era interessante». Facendo un appunto: a suo avviso il nome era sbagliato sin dall’inizio. «Ricorda ‘replay’: se si fosse chiamato RaiFlix sarebbe stato straordinario». Poi lancia la battuta: «Ma De Santis non c’è?», riferendosi al direttore di Rai1. «Certo, lo so io: è con Foa a fare i caroselli in Umbria, pare che San Francesco lacrimasse moijto». Poi più «serio» dà qualche indicazione di massima sullo show: «VivaRaiPlay! è un inizio, come la tv a colori, la terza rete. Il mio show si dislocherà tra Via Asiago e Via Oslavia. Sarà un varietà ma nel senso che ci saranno tante cose e nulla di preciso. È il nuovo che avanza – (ride, ndr)». «A volte mi sorprendo di come faccio ad accettare certe cose. Ho 60 anni, mi piacciono le sfide, se mi avessero chiesto di fare un programma di 4 puntate su Rai1 avrei detto di no, sarebbe stato facile, ma non altrettanto interessante. Farò uno show in 50 minuti, tutto da inventare, libero come sono sempre stato».

E A CHI sottolinea lo stile libero e «esagerato», risponde: «Io non ho mai esagerato, chi fa il mio mestiere deve esagerare altrimenti non lo fai. Devi sempre alzare l’asticella, se facessi il conduttore del tg allora sì. Chi fa lo showman, e vuole non dico far divertire ma creare un po’ di buonumore, ci sta che a volte esageri pure». Sulla funzione di «alfabetizzazione» del pubblico Rai, Fiorello ribadisce: «Vogliamo portare un pubblico di una certa età per dimostrare che possono stare al passo con i tempi, Non puntiamo ai giovani, che, nel caso, saranno solo una piacevole e inaspettata conseguenza». Concetto ribadito dalla direttrice Capparelli: «Vogliamo coinvolgere un pubblico variegato, arrivare in tutte le case e intercettare sia chi è abituato a navigare sulle piattaforme digitali, sia chi non lo è».