Dalle nuove previsioni sull’economia italiana che la Commissione Ue pubblicherà oggi è attesa una crescita inferiore a quella dello 0,2% stimata prima da Bruxelles e poi fatta propria dal governo nel Documento di economia e finanza (Def). Era l’1% nella legge di bilancio a dicembre scorso. Il Pil dovrebbe essere stimato comunque al di sopra dello zero. Il rapporto tra il deficit e il Pil non dovrebbe allontanarsi dal 2,4%, già previsto dal governo ma forse superiore. Le stime di oggi sono preliminari alle decisioni che Bruxelles dovrà prendere il prossimo 5 giugno quando si valuterà il rapporto tra il debito/pil, aumentato dal 131,4% nel 2017 al 132,2% del 2018. Secondo il Def aumenterà anche nel 2019 al 132,6%. Questo dato potrebbe portare a una richiesta da parte della Commissione di chiarire i motivi del mancato rispetto della regola di riduzione del debito. In questo caso potrebbe scattare una procedura di infrazione.

Su queste valutazioni pesano le elezioni europee del 26 maggio e il fatto che la Commissione Ue è a fine mandato. Lo scontro sulle promesse elettorali (Flat tax) e poi i tagli e le privatizzazioni, avverrà in autunno quando il governo dovrà approntare la manovra di bilancio e la richiesta di una correzione del bilancio in termini strutturali dello 0,6% del pil: 10,6 miliardi che si aggiungono ai 23 per sterilizzare l’aumento dell’Iva.