Nell’ininterrotto braccio di ferro tra la popolazione di Chubut e il governo provinciale attorno al nodo dell’estrattivismo minerario, la lotta di piazza si è rivelata ancora una volta vincente, mettendo a segno un punto forse ancora non definitivo ma comunque fondamentale. Dopo sei giorni di mobilitazioni massicce – e brutalmente represse – in tutto il territorio della provincia argentina contro il via libera all’attività mineraria nei dipartimenti di Gastre e Telsen, il governatore Mariano Arcioni, che pure aveva escluso qualsiasi passo indietro, ha dovuto infatti cedere al clamore popolare.

E così l’assemblea legislativa di Chubut, la stessa che il 15 dicembre aveva votato in maniera semi-clandestina a favore del Proyecto Navidad della Pan American Silver Corp per lo sfruttamento del secondo giacimento di argento e piombo più grande del pianeta, ha approvato martedì, all’unanimità, il ritiro del provvedimento. Una vertiginosa retromarcia che è stata accolta dalla popolazione di Chubut in un clima di grande festa, tra abbracci e canti, ma nella consapevolezza della necessità di non abbassare la guardia.

Perché se ha perso un’altra battaglia, Arcioni resta comunque deciso a vincere la guerra, forte anche dell’appoggio del governo nazionale. E il nuovo strumento individuato per scatenare un’altra offensiva estrattivista è quello di un «plebiscito a livello provinciale per ascoltare tutte le voci del popolo», malgrado a queste voci – che vanno ripetendo da 18 anni che «no è no» – il governatore non abbia mai prestato la minima attenzione.

«Rispetto profondamente quanti hanno manifestato in maniera pacifica e chiedo loro di lasciare un margine di tempo per riflettere su come dare lavoro a chi non lo ha e con quali risorse migliorare la nostra educazione, la nostra sicurezza e la nostra salute», ha scritto il governatore su Twitter, annunciando l’avvio di «un nuovo processo di dialogo sociale con tutti gli attori coinvolti».

Ma di un plebiscito le diverse organizzazioni popolari non vogliono neppure sentir parlare: «È la più grande presa in giro che abbia sentito in vita mia», ha affermato Pablo Lada delle Assemblee Cittadine di Chubut, evidenziando l’assurdità di sottoporre a referendum «una legge incostituzionale», «viziata dalla corruzione» e senza alcuna legittimità sociale. Il plebiscito, ha concluso, si è già svolto per le strade, e con un esito inequivocabile.

Errata Corrige

La mobilitazione ha funzionato, popolazione in festa nei dipartimenti di Gastre e Telsen. Ma ora l’offensiva estrattivista continua con l’idea di un plebiscito provinciale