Caso Skripal, la linea di Mosca non cambia: «Dateci le prove»
Mosca La Russia vorrebbe conoscere al più presto i nomi dei presunti agenti dei servizi segreti militari russi che sarebbero coinvolti nell’avvelenamento di Sergey e Julia Skripal ha dichiarato l’ambasciatore russo […]
Mosca La Russia vorrebbe conoscere al più presto i nomi dei presunti agenti dei servizi segreti militari russi che sarebbero coinvolti nell’avvelenamento di Sergey e Julia Skripal ha dichiarato l’ambasciatore russo […]
La Russia vorrebbe conoscere al più presto i nomi dei presunti agenti dei servizi segreti militari russi che sarebbero coinvolti nell’avvelenamento di Sergey e Julia Skripal ha dichiarato l’ambasciatore russo nel Regno unito Alexander Yakovenko. «Continuano a circolare queste fughe di notizia sui media mentre noi vogliamo sentire qualcosa da Scotland Yard e dal Foreign Office. Ma se questi nomi non dovessero saltare fuori dovremmo ritenere di essere di fronte all’ennesima mistificazione costruita ad arte dalla Gran Bretagna contro la Federazione Russa» ha dichiarato il diplomatico russo.
NON CAMBIA la linea di difesa russa di fronte alle nuove accuse circolate sui giornali americani e inglesi: nessuna prova, nessun nome, solo illazioni continue da parte di Londra. La Russia anzi sembra voler passare all’offensiva.
Yakovenko ritiene che ci sarebbe in atto un vasto tentativo di intercettamento delle telefonate di alcuni protagonisti della vicenda. In particolare il governo russo è convinto che le recenti telefonate intercorse tra Julia Skripal e sua cugina Viktoria sarebbero state ascoltate e registrate da MI5, il servizio segreto britannico. Secondo Marya Zacharova portavoce del Ministero degli interni russo si sarebbe di fronte nell’ultimo periodo a una vero e proprio cambio «tattico» nell’approccio dei centri di potere britannici ai casi di Salisbury e Amesbury. «Se prima la polizia di Londra si limitava a frasi generali, che erano accompagnate da fughe di notizie contraddittorie sui media e dichiarazioni politiche di alto livello, ora le forze dell’ordine fanno regolari dichiarazioni pubbliche e i politici fanno invece riferimento alla necessità di attendere le conclusioni della polizia. Nonostante la mancanza d qualsiasi fatto, questo crea l’illusione della trasparenza».
In realtà, secondo il governo russo si tratterebbe solo della ulteriore aggressione anti-russa basata essenzialmente su fughe di notizie false, al fine di condizionare e schierare l’opinione pubblica occidentale dalla «parte degli aggrediti».
«CIÒ SIGNIFICA SOLO che, nonostante il lavorio su vasta scala che viene portato avanti, la polizia britannica non è in grado di sostenere con delle prove la versione del crimine di Salisbury imposto dalla leadership politica britannica». Una ipotesi, che se dovesse avere fondamento, renderebbe anacronistiche le teorie di Guy Debord sulla società della spettacolo.
Il ministero degli esteri russo ha dichiarato che da quando il 4 marzo scorso è esploso il caso Skripal, il suo governo russo ha inviato al Foreign Office circa 60 note diplomatiche che chiedevano ufficialmente di garantire al governo russo l’accesso alle indagini e di poter entrare in comunicazione con le vittime dell’avvelenamento per fornire loro sostegno economico e assistenza giudiziaria, richieste però rimaste tutte inascoltate da Dowing Street.
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