GIGANTE

Italia, 2020, 4’10”

musica: Morgan e Bugo

regia: Marco Pellegrino

giudizio: così così

Tra i video delle canzoni sanremesi, tutti piuttosto mediocri, si salva questo Gigante, che almeno accenna a un minimo di narrazione alternata al playback del rocker fiorentino illuminato spudoratamente come Bowie in Hereos. Il giovane protagonista (Mattia Rogantini), che suona la chitarra nella metropolitana, accompagnato dalla sua ragazza che lo filma (Letizia Liccati), rappresenta chiaramente l’alter-ego o il Pelù che fu giovane e canta un brano in cui si celebra la nascita di un bambino che, potenzialmente, è un gigante, “re di tutto e di niente”. La fotografia è di Francesco Marullo.

SINCERO

Italia, 2020, 4’10”

regia: Eros Galbiati

giudizio: bello

Scontornati in uno spazio avvolto dal buio, i due musicisti si fronteggiano nelle due “metà campo”, ciascuno con il proprio look e con i propri oggetti (anche di arredo) che caratterizzano la loro personalità. Interessante come, a un tratto, Galbiati moltiplica le loro figure, quasi citando la cronofotografia di Marey, ma soprattutto sottolineando la dimensione di “doppio” che co

DO YOU WANT TO?

UK, 2005, 3’35”

musica: Franz Ferdinand

regia: Diane Martel

giudizio: cult

Cosa possono mai combinare durante un vernissage di arte contemporanea i Franz Ferdinand se non giocare con le opere di grandi artisti? I quattro ragazzacci di Glasgow danzano così con le modelle della Beecroft, ne trascinano altre per terra cosparse di colore come nelle antropometrie di Klein, ma pisciano anche in un orinatoio che costituisce un chiaro rimando a Duchamp. La Martel non si preoccupa molto della messa in scena, ma gira e monta il tutto nel modo più “diretto” possibile. La canzone – e anche il video – sono ispirati a una vera esposizione, con relativo party, tenutasi alla galleria Transmission di Glasgow.

WALKING ON BROKEN GLASS

UK, 1992, 4’10”

musica: Annie Lennox

regia: Sophie Muller

giudizio: classico

E’ certamente uno dei clip più famosi di Annie Lennox e anche quello dove l’interprete musicale può dimostrare di essere anche un’interprete cinematografica. L’ambientazione è quella settecentesca, con la classica situazione di gelosie che si scatenano tra dame nel corso di un ricevimento. Non è un caso che il soggetto scatenante le ire della Lennox sia John Malkovich, reduce da un film di successo, Le relazioni pericolose di Frears, tratto da uno dei romanzi più celebri del ’700. Il suo antagonista è invece Hugh Laurie, attore e musicista inglese. La Muller opera con la sua solita bravura, supportata da un buon montaggio e da una superba scenografia, anche se la narrazione nel video appare più che altro un pretesto per una sontuosa messa in scena: e del resto la Muller non è stata mai portata per il clip narrativo, ma per quello visivo/concettuale. Da segnalare però che un video simile era già stato realizzato sei anni prima dal francese Laurant Boutonnat per Mylène Farmer.