Mentre a Houston si svolgevano i funerali di Floyd, lo stato della Georgia affrontava le elezioni per le primarie: non è stato un successo, in particolar modo per la comunità afroamericana. Si parla di file che sono durate anche cinque ore sotto il sole, problemi con le macchine per il voto, seggi insufficienti, in diverse contee l’orario di chiusura delle postazioni elettorali è stato prolungato fino alle 22.

I problemi maggiori si sono concentrati nella capitale, Atlanta, e nelle contee circostanti, dove gli elettori hanno descritto le file più lunghe e ritardi nelle aperture dei seggi, con le commissioni i che elaboravano i voti con lentezza esasperante in quanto le nuove macchine touchscreen o non funzionavano o non erano state consegnate in tempo.

I gruppi che si occupano della difesa del diritto di voto hanno definito la giornata elettorale della Georgia martedì «una catastrofe completa»: funzionari statali e locali si sono addossati reciprocamente la colpa di questa debacle; almeno una parte del problema deriva dal fatto che lo stato ha usato queste nuove macchine avevano già causato problemi a Los Angeles, dove erano state utilizzate quest’anno per la prima volta.

[do action=”citazione”]Ciò che preoccupa davvero è che questo possa essere il microcosmo di ciò che gli Usa potrebbero sperimentare su scala nazionale il 3 novembre in tutto il paese.[/do]

Il Segretario di Stato repubblicano della Georgia Brad Raffensperger ha dichiarato che le condizioni sono state «inaccettabili», ma molti democratici, tra cui l’ex candidata a governatore della Georgia e nuova stella del partito Stacey Abrams, hanno incolpato proprio lui per i problemi col voto.

«Il Segretario di Stato, e questa amministrazione, hanno deciso di acquistare le nuove macchine nonostante il parere contrario di molti – ha detto Abrams – e di usarle senza un’adeguata preparazione. Le migliori intenzioni hanno incontrato la peggiore preparazione e ci siamo trovati fra l’incompetenza e la malafede», ha continuato Abrams.

La malafede a cui si riferisce Abrams è lo sforzo sistematico del Gop di rendere difficile l’affluenza al voto per gli afroamericani. Il cosiddetto «voto nero» è tradizionalmente democratico, non perché questa sia una comunità tutta di sinistra, ma in quanto il razzismo del partito repubblicano lo rende invotabile.

Durante le primarie del 2018 Abrams si rifiutò di concedere la vittoria all’allora segretario di Stato Brian Kemp, sostenendo che il voto era stato ostacolato dagli sforzi repressivi dei repubblicani.

Questi sforzi si manifestano in modi diversi, come nel mantenere pochi seggi nei quartieri dove la percentuale di afroamericani è più alta, o riscrivere le geografie dei distretti elettorali in modo che siano penalizzanti per il voto nero.
A seguito della sua esperienza Abrams ha fondato il gruppo di difesa Fair Fight Georgia per incoraggiare la partecipazione degli elettori, educare le persone ai loro diritti e combattere la repressione degli elettori.