La caduta degli dei. L’ultimo turno di campionato prima della sosta segue una settimana europea che ha sgretolato totem e infranto tabù. Dalla settimana di coppe esce ridimensionato il Napoli capolista, che domenica fa visita al Chievo. Non per il risultato, perdere dominando per mezz’ora il City ci sta, anche se uscito Ghoulam è calato il buio, e ora la qualificazione è a rischio. Mancano le alternative, o i cambi non sono all’altezza o non sono considerati tali. Urge uscire dall’equivoco.

I partenopei continuano a giocare il miglior calcio in Italia, tra i più seducenti d’Europa, ma certi dogmatici agiografi del sarrismo, una delle tante malattie infantili del sacchismo, prendono una bella botta. È definitivo Gianni Mura quando scrive: «Sull’angolo a favore il Napoli incassa per contropiede che nemmeno in C2».
Alla Juventus tengono banco i tormenti del giovane totem Dybala. Dopo una partenza a razzo, 10 gol in 6 partite, si è spento: conseguenze dell’amore perduto, con la fidanzata e lo sponsor. E mai decollato, con la nazionale albiceleste. Intanto la Vecchia Signora invecchia davvero, a Benevento festeggia 120 anni. Auguri. Ma in Champions rischia, se non batte il Barcellona può uscire. L’ultima partita in casa dell’Olympiacos, infatti, cade tra le sfide con Napoli e Inter: figlie di un calendario che riserva ai bianconeri 3 scontri diretti (c’è anche la Roma) nelle ultime 5.

Chi non cade invece, e uccide definitivamente l’ingombrante figura del padre, è Di Francesco: dopo le tre vittorie consecutive per 1-0, e il Chelsea asfaltato grazie a una accorta fase difensiva, si libera di malevole etichette. Roma miglior difesa del campionato, 5 gol subiti, terza migliore in Europa, a reti inviolate 9 partite su 14. Infranto il tabù zemaniano. Tra le grandi, i giallorossi hanno il match più difficile, in trasferta a Firenze, ma questo campionato dimostra come la lotta di classe nel calcio italiano l’abbiano oramai vinta i padroni. Le cinque al comando su 53 partite ne hanno vinte 44, gli altri in pratica erano scontri diretti. Dopo dieci giornate hanno fatto 125 punti, più che in Liga (111), Premier (109) e Bundesliga (97).

Tutto facile quindi anche per l’Inter, in casa col Torino, e per la Lazio che ospita l’Udinese. Turno che si apre sabato sera con il derby della Lanterna, tra sentimenti nuovi e differenti. La Samp vende (Skriniar, Muriel, Schick) e vola inventandosi nuovi gioielli: Torreira, uruguagio classe 1996, ex attaccante plasmato regista.
Il Genoa, invece, come ogni anno, rivolta la squadra come un calzino, ma oggi sarebbe retrocesso. Manca la cessione definitiva: del club da parte di Preziosi. Turno che si chiude domenica sera con il Milan. A Reggio Emilia può essere l’ultima di Montella, dietro ringhia Gattuso. E quando in campagna elettorale si fa capopopolo della critica e del dileggio anche Berlusconi, uno che da ultimo regalava ai tifosi settimi posti con Ely, Paletta, Cerci, Lapadula e Vangioni, vuol dire che la situazione è tragica. In tutti i sensi. Alcuni dei, non cadono mai.