La conferenza stampa in programma per martedì alla Camera con Shawan Jabarin, direttore di Al-Haq, organizzazione a tutela dei diritti dei palestinesi con uffici all’Onu di Ginevra, è stata annullata dopo un attacco del deputato di FdI Donzelli che ha prima gridato all’antisemitismo per la presenza dell’avvocato Nicola Quatrano, che la scorsa primavera con un post su X aveva attaccato Liliana Segre e poi accusato di terrorismo lo stesso Jabarin.

Laura Boldrini, alla conferenza avrebbe dovuto partecipare anche lei. Come stanno le cose?
Dopo gli attacchi di Donzelli sull’antisemitismo e le sue accuse di terrorismo rivolte a Shawan Jabarin che sarebbe intervenuto in conferenza le associazioni che avevano organizzato l’iniziativa, invitando anche l’Intergruppo parlamentare per la pace tra la Palestina e Israele, hanno rinunciato. Chiaramente mancavano le condizioni per svolgere i lavori con serenità: Donzelli ha lanciato accuse diffamatorie.

Si spieghi.
Innanzitutto bisogna dire che l’avvocato Quatrano aveva fatto un passo indietro e non avrebbe partecipato alla conferenza. Io stessa avevo detto che se ci fosse stato lui non ci sarei stata e ho scritto a Liliana Segre per ribadirle la mia vicinanza. Poi, in aula, Donzelli ha ritirato fuori le accuse, senza prove, di terrorismo. Va ricordato che Jabarin è nel board di Human Rights Watch, è il primo palestinese “prigioniero di coscienza” di Amnesty International e persino Jimmy Carter ne chiese la scarcerazione. I giornali italiani tra cui il Corriere della Sera che, a seguito di una sua audizione al Comitato diritti umani della Camera da me presieduto, nel 2021, lo avevano bollato come terrorista, poi sono stati costretti ad ammettere l’errore patteggiando, offrendo un risarcimento e pubblicando una nota. La sua vicenda sarebbe insomma conosciuta.

Invece Donzelli ha fatto una delle sue solite sparate. Questa volta ha gridato all’antisemitismo…
Che è un problema che lui ha in casa. Io e i miei colleghi invitati alla conferenza ci abbiamo messo cinque minuti a prendere le distanze dalle parole di Quatrano, mentre lui, dopo l’inchiesta di Fanpage sulla giovanile del suo partito che inneggia a Hitler e Mussolini e si scambia messaggi antisemiti e razzisti, ci ha messo due settimane per dire qualcosa e lo ha fatto solo quando proprio non gli era più possibile negare l’evidenza. Chiaramente questa sua uscita serve proprio a cercare di distogliere l’attenzione dal problema dell’antisemitismo che lo riguarda molto da vicino.

Non trova che a rimetterci sia soprattutto la voce dei palestinesi?
Certo, siamo molto indignati per questo. Donzelli ha avuto modi intimidatori: usa la violenza verbale e lancia accuse non provate per evitare il tema che sarebbe stato affrontato, cioè la condizione dei palestinesi in Cisgiordania. Il governo di Israele sta facendo cose molto gravi: due settimane fa ha approvato l’esproprio di 12,7 chilometri quadrati di territorio in Cisgiordania, la più grande annessione fatta in una sola volta dagli accordi di Oslo. È stata anche autorizzata la costruzione di 5295 nuove case dei coloni. Non è in corso solo il massacro a Gaza di cui non si parla più, ma c’è anche questa situazione. Già nel 2016 il Consiglio di sicurezza dell’Onu con una risoluzione aveva vietato gli insediamenti nei territori palestinesi e lo scorso 19 giugno il segretario generale António Guterres ha parlato di “violenza allarmante” dei coloni. Questi sono i fatti: la destra italiana si sta purtroppo facendo portavoce del governo di Netanyahu, che continua a definire Jabarin e Al-Haq come terroristi ma non ha mai portato prove . La stessa cosa è accaduta più di recente ai danni dell’Unrwa. Sono strategie diffamatorie che puntano a screditare chiunque si occupi dei diritti dei palestinesi, come dimostrato da un’ inchiesta del Guardian.

Nonostante l’annullamento di questa iniziativa, avete intenzione di proporre altri incontri del genere?
Sì, senza dubbio. Continueremo a parlarne in aula, in commissione e ovunque. Faremo intervenire chi opera sul campo e chi vive queste situazioni sulla sua pelle. Ma quello che è accaduto in questi giorni resta un precedente pericoloso per la Camera, perché si strumentalizzano accuse in totale assenza di prove, censurando così le associazioni della società civile e togliendo voce ai testimoni diretti di gravi violazioni dei diritti umani.