Il Segretario di Stato Antony Blinken è il primo funzionario dell’amministrazione Biden ad essersi presentato alla Commissione affari esteri della Camera, per rendere pubblicamente conto al Congresso del caotico e violento ritiro degli Stati uniti dall’Afghanistan, rispondendo sia alle critiche feroci dei repubblicani, che chiedono le sue dimissioni, sia alla delusione dei democratici per la gestione del ritiro dal Paese.

BLINKEN ha parlato nel corso di un’audizione virtuale, difendendo la decisione di lasciare il’Afghanistan: «Abbiamo preso la decisione giusta – ha detto – nel non mandare un’altra generazione di americani a combattere e morire in Afghanistan. Abbiamo fatto la cosa giusta per i nostri cittadini lavorando febbrilmente per portarli via. Abbiamo fatto la cosa giusta per i 5.000 afghani che abbiamo portato in salvo, e ora stiamo lavorando per fare la cosa giusta e fare in modo che i talebani siano all’altezza delle aspettative della comunità internazionale».

Durante un’udienza che è durata più di 6 ore, e che più volte si è trasformata in caos politico, la tensione è stata sempre alta, con i repubblicani che interrompevano Blinken così spesso da rendergli impossibile rispondere alle domande poste. Le critiche dei democratici invece hanno sfidato Blinken a spiegare perché sia stata abbandonata la base aerea di Bagram, una risorsa che sarebbe stata d’aiuto nell’evacuazione, e cosa faranno ora gli Usa per proteggere le donne e le ragazze afgane. Blinken non ha fornito dettagli ma ha sottolineato che l’accordo di Trump con i talebani lasciava al presidente Biden ben pochi margini di negoziazione.

L’UDIENZA non ha fornito molte risposte, ma ha mostrato quella che probabilmente diventerà una brutta battaglia tra l’amministrazione Biden, che difende l’uscita frettolosa, all’Afghanistan, e i repubblicani che la criticano pesantemente. E ha mostrato anche la percezione degli eventi in Afghanistan visti da Washington.
Blinken ha aggiunto che se Biden avesse esteso la missione, avrebbe solo ottenuto di continuare «la guerra in Afghanistan per altri 5, 10 o 20 anni».
L’udienza del Segretario di Stato è stata un’ulteriore manifestazione dell’ammissione “tattica” praticata dall’amministrazione Biden, secondo la quale mentre il popolo americano potrebbe non essere contento dalla fine caotica di vent’anni di guerra, c’è comunque un ampio sostegno per il fatto di avere riportato a casa tutte le truppe.