La copertina è una fotografia scattata a Grado, la marea bassa e molte persone in cammino. Suggestiva come le canzoni di questo album dal vivo – perché di questo si tratta al di là delle notizie e le polemiche (pretestuose) sullo stato di salute dell’artista. Un disco tratto dal tour di cinque date – l’utimo dell’artista – del 2017 con il supporto dell’inglese Royal Philharmnic Concert Orchestra, dove ha ripreso classici ma non solo dal suo repertorio come Prospettiva Nevsky, La cura, E ti vengo a cercare, Come un cammello in una grondaia. Esecuzioni perfette in un susseguirsi di emozioni sospese tra classico e pop d’altissima scuola. Torneremo ancora è l’inedito che intitola il disco (SonyMusic in uscita venerdì), è una traccia vocale incisa da Battiato due anni fa e lavorata dallo stesso artista siciliano e dai suoi collaboratori. Un testo intenso che, spiega il co-autore Juri Camisasca: «Nasce dalla consapevolezza che tutti noi siamo esseri spirituali in cammino verso la liberazione. La trasmigrazione delle anime in transito verso la purificazione è l’idea di base che ispira questa canzone».