È testa a testa serratissimo oggi in Polonia per eleggere il nuovo presidente. In un angolo del ring l’attuale inquilino del Palazzo del Belweder Andrzej Duda della destra populista di Diritto e giustizia (Pis), attualmente al governo a Varsavia.

Nell’altro, il primo cittadino della capitale polacca Rafał Trzaskowski dell’alleanza liberale di centro-destra Coalizione civica (Ko). Due settimane fa Trzaskowski aveva ottenuto il 13% delle preferenze in meno rispetto a Duda.

EPPURE IL SENTIMENTO anti-Pis, anche da parte di quelli che non avevano scelto Trzaskowski al primo turno, pare aver azzerato nelle due ultime settimane il divario tra i due contendenti: il 14% delle preferenze ottenuto dal candidato liberale indipendente e giornalista Szymon Hołownia farebbe la gioia di Trzaskowski insieme alle briciole lasciate dai sostenitori del Partito popolare polacco (Psl) rurale ma europeista e della sinistra di Wiosna (Primavera).

È inutile fare previsioni, anzi profezie, in questo momento anche perché tra Duda e Traszkowski, entrambi classe 1972, ballano soltanto uno o due punti percentuali, a favore del primo o del secondo, in base ai sondaggi presi di volta in volta come riferimento.

DA UN PUNTO DI VISTA strettamente anagrafico almeno la situazione sembra chiara: gli elettori under 50 finiranno per scegliere prevalentemente il sindaco di Varsavia mentre quelli al di sopra di questa fascia d’età invece dovrebbero votare in massa per il presidente uscente del Pis.

Unica eccezione i centri abitati con meno di 20mila abitanti nei quali dovrebbe avere nettamente la meglio il Pis. La formazione fondata dai fratelli Kaczyiski ha messo in palio delle autopompe dei vigili del fuoco per premiare le amministrazioni locali più virtuose che registreranno la maggiore frequenza alle urne. La rimonta da parte dell’opposizione c’è stata ma non è detto che basti per spedire a casa Duda.

La società polacca appare ancora una volta polarizzata, come prima più di prima. Il numero uno del Pis Jarosław Kaczyński  è consapevole che i voti dei villaggi da soli non sono una garanzia di vittoria. Ecco spiegato perché Kaczyński giovedì scorso ha scelto Radio Maryja, l’emittente xenofoba del prete redentorista Tadeusz Rydzyk, per ingraziarsi i «berretti di mohair», ovvero la frazione più bigotta dell’elettorato di provincia in Polonia.

KACZYISKI HA RISPOLVERATO l’argomento del suicidio assistito dopo le tirate anti-Lgbt che erano state parte integrante della campagna elettorale di Duda nell’ultimo mese. «La cultura dei nostri oppositori non rispetta nemmeno la vita dei più anziani. L’eutanasia che un giorno avrà un carattere costrittivo in Europa ne è l’esempio più lampante», ha dichiarato Kaczyński.

Il leader del partito al governo ha anche fatto leva sul sentimento germanofobo di una parte del paese accusando in diretta radiotelevisiva le elite urbane all’opposizione di «trattare la Polonia come accessorio rispetto alla Germania». Intanto la dirigenza del Pis non ha fatto altro che ripetere negli ultimi giorni che recarsi oggi alle urne è più sicuro che andare a fare la spesa, a dispetto di una curva di contagi Covid-19 che ancora fatica a scendere.

CAMPIONE di questo approccio il ministro della salute Łukasz Szumowski che fino a poche settimane fa aveva consigliato di organizzare le operazioni di voto interamente per corrispondenza. Szumowski adesso ha fatto improvvisamente dietrofront dopo il rocambolesco rinvio delle elezioni annunciato pochi giorni prima del voto per posta all’inizio del mese di maggio e in piena emergenza da coronavirus.

Anche se ultimamente i casi sono calati in modo drastico nella regione mineraria della Slesia, si registrano continuamente nuovi focolai, soprattutto nelle zone ad est del fiume Vistola, mentre il numero giornaliero dei contagi non è mai sceso al di sotto dei 200 casi dall’inizio di luglio. Ancora una volta in Polonia la partita elettorale si deciderà a destra. Al primo turno il partito nazionalista euroscettico Confederazione Libertà e Indipendenza aveva racimolato il 7% delle preferenze. Se più della metà dei suoi elettori dovesse scegliere il Pis oggi allora le possibilità che Trzaskowski possa sconfiggere Duda sarebbero ben più labili del previsto.