Sottolineare il nazionalismo e la guida autoritaria di Putin, non significa esimersi dall’esaminare l’origine della crisi ucraina. L’atteggiamento di Putin, in questo caso, è stato di «reazione».

E contrariamente a quanto sostenuto da molti dei media italiani, non ci si può dimenticare il punto di partenza: la spinta della Nato per un allargamento a est e Yatseniuk l’uomo americano – improvvisamente? – alla guida di un governo la cui legittimità è derivata dall’acclamazione delle persone rimaste a Majdan (quelle che non hanno abbandonato le strade e hanno accettato la guida paramilitare dei neonazisti).

Invece, tutti concordi sulla lettura dei fatti, compresa la richiesta bizzarra a Putin (di cui certo non si negano le ottusità) di sloggiare le truppe…dalla Russia. Per avere sui media nazionali una visione che tenga conto degli aspetti meno scontati, aspettiamo due o tre anni. Fino al prossimo reportage di Seymour Hersh.